IC-765: Quando una radio muore...
No, non è un bell'evento per un radioamatore assistere al "trapasso" di una delle proprie radio... Anche se, con le persone giuste, il "trapasso radiofonico" potrebbe essere solo un evento reversibile e temporaneo.
Ma andiamo per gradi...
Una mattina, decido di fare un nuovo articolo sul mio IC-765, radio esteticamente perfetta ed elettricamente, almeno sino a quel momento, all'altezza della situazione. Pertanto, collegato il dipolo, mi accingo ad accenderla.
Non è mia intenzione farci dei QSO: mi serve solo qualche foto, fatta al volo anche con il cellulare, strumento che, ormai da tempo, ha sostituito la reflex in molti suoi compiti istituzionali.
Pigio il tasto di accensione. La radio si accende in tutta la sua bellezza... ma, stranamente, c'è un fortissimo fruscìo, proprio lì, sui 40 metri...
Strano, penso, non dovrebbe esserci... Il pensiero va a qualche diabolico ordigno elettrico acceso in casa... ma è mattina ed ancora non è acceso nulla di elettricamente rumoroso...
E mentre penso a cosa potrebbe essere, la lancetta del S-Meter comincia a scendere ed il fruscìo a diminuire e, inversamente proporzionale ad essi si comincia a sentire una strana, e alquanto preoccupante, puzza di... bruciato!
Ahhhh! La radio va a fuoco!
Terrorizzato, spengo immediatamente la radio e ne stacco i cavi di collegamento... Solo una domanda mi rimbalza in testa, colpendo le pareti della scatola cranica e facendo trillare, come i pìroli di un flipper, qualche neurone ancora assopito: cosa è potuto succedere?
La parte "più calda" è il grosso PA nero: è da lì che si sente la puzza di bruciato... Ahhhh! Saranno saltati gli introvabili finali!
In questi casi, le mie conoscenze in campo elettronico si fermano e bisogna ricorrere a chi ne sa, certamente, di più. In questi casi il telefono di emergenza è quello di Saverio, IK7IWF che, con una calma da inglese oxfordiano, mi dice di farglielo avere alla prima occasione.
Dopo qualche giorno...
I giorni, purtroppo, passano in fretta. Dopo un po` di tempo, decido di rimuovere il grosso IC-765 dal suo scomparto nello scaffale e portarlo da Saverio. La radio è alquanto voluminosa e pesante: fortunatamente il suo alimentatore Switching ne riduce un pochino il peso ma i 23 e passa chili ci sono tutti e si fanno sentire.
Saverio comincia a lavorarci e, dopo qualche giorno, inquietanti resoconti cominciano a giungere sulla nostra chat su Telegram...
Il problema parrebbe essere stato generato nello stadio pilota, finito in auto-oscillazione durante l'accensione. Lo stadio pilota, auto-oscillando, ha generato radiofrequenza che ha provocato diversi altri inconvenienti...
Infatti, la potenza generata dallo stadio finale è tornata indietro nella radio, invadendo la RF Unit dove ha danneggiato in maniera evidente il circuito, facendo saltare alcune piccole piste e carbonizzandone, letteralmente, i componenti.
Riferisce Saverio, sulla nostra chat: "Ora ho isolato i vari stadi e circuiti in modo da non far propagare i danni una volta che comincerò a fare i test sui circuiti e la scheda RF sarà riparata per ultima. Vorrei anche dare una controllata alla commutazione d'antenna e sulla LPF Unit, non vorrei che ci fossero danni anche lì, anche perché i problemi sulla RF unit, se la commutazione d'antenna avesse funzionato correttamente, non ci sarebbero dovuti essere. La RF Unit ha un danno all'ingresso: speriamo non ci siano danni anche ai primi stadi di amplificazione RX, perché il fatto che l'apparato ora non riceve niente, potrebbe essere dovuto a molte cause oltre a quei componenti andati a fuoco..."
Insomma, notizie estremamente preoccupanti circa la salute di un apparato con i suoi, più o meno, trent'anni sulle spalle. Nel frattempo, comincio a cercare l'intera RF Unit come ricambio sui vari market place in rete. Su Ebay la trovo in Grecia, ad un prezzo accettabile. La tengo in "osservazione" in attesa di una risposta da Saverio ma, il giorno dopo è stata già venduta... Non resta che attendere la risposta da Facebook ma, al solito, c'è da riporre poche speranze nell'inutile portalone blu dei commenti (fuori luogo) ai fatti degli altri... E, dopo alcuni giorni, alcuni commenti e diversi "likes" nessuna soluzione in vista per i miei problemi.
Nei giorni seguenti continuano le analisi di Saverio per comprendere meglio quanto accaduto. Smontando le varie schede, viene fuori che, sulla SWITCH UNIT, ci sono delle modifiche posticce:
"Come si può vedere, a parte il segni di surriscaldamento e delle mie dissaldature, ci sono vari graffi ed un condensatore aggiunto, che non sono opera mia. Si vede chiaramente che questa scheda è stata abbondantemente smanettata e non vorrei ipotizzare che lo stesso guasto si sia già manifestato in passato, il che giustifica le manomissioni sullo stadio di potenza.... Diciamo pure che siamo di fronte ad un difetto congenito"...
Su vari forum internet si incontra una modifica che, per migliorare la commutazione, aggiungeva un condensatore ceramico in questa scheda della radio. Le informazioni erano le seguenti: 1) Locate ant sw unit at right rear of radio (at antenna jack); 2) Solder a .0047 uF, 500v ceramic capacitor to back side of pc board as shown. (Board removal is not necessary). Chiedo a Saverio se, quel condensatore in più, poteva far riferimento a tale modifica: "No, i componenti coinvolti nel tuo guasto, a parte il diodo, sono tutti su altre schede. Il condensatore che si vede in foto era di un valore più alto ed era posizionato dopo un'induttanza in un punto di commutazione. Di fatto, sul tuo apparato il problema è sorto perché qualcuno ha spostato il bias sullo stadio pilota, facendolo lavorare male e su un punto di lavoro talmente al limite, che, giorno dopo giorno, si sono rovinate due resistenze di polarizzazione e che a loro volta hanno sensibilmente danneggiato uno dei piloti. È bastato un pelo di umidità in più per far innescare le auto-oscillazioni e portare lo stadio pilota all'autodistruzione, ma distruggendo prima il diodo di potenza che, adesso, io ho sostituito con un relè. L'auto-oscillazione è riuscita a penetrare sulla RF Unit, perché l'apparato era elettricamente in ricezione e che, attraverso quel diodo di potenza che bruciandosi a causa delle sovratensioni generate dalle autoscillazioni a vuoto del finale, ha fatto arrivare la RF sugli stadi di ricezione. In pratica, si è innescata una reazione a catena fatale dato che non c'era nessun elemento in mezzo per bloccarla. Adesso c'è il relè che separa drasticamente il finale da tutto il resto e lo collega solo quando deve trasmettere."
Ah, penso io, son sempre guai quando si comprano le radio da perfidi ed ignobili commercianti e non da umili ed onesti privati!
Significativa l'immagine del diodo di commutazione che si è, letteralmente, "fatto in due" di fronte all'arrivo della radiofrequenza generata dalla strana ed imprevista auto-oscillazione.
In pratica, stando alle tracce, il problema parrebbe essersi già verificato in passato, nelle mani dei precedenti proprietari. Solo che, verificandosi da capo, non può essere che il segno, anche, di una mancanza nella originale progettazione di casa Icom. La domanda che ci siamo posti è stata: "Perché mai affidare la commutazione ad un semplice diodo e non metterci un buono ed economico relé?"
La presenza di un relé, in situazioni come questa, avrebbe certamente evitato il peggio, salvaguardando la RF Unit dai danni che abbiamo avuto. Ma il problema non esiste solo sul IC-765: essendo il "fratello maggiore" del IC-751A, le due radio hanno in comune proprio queste scelte circuitali:
Utile la puntualizzazione di Saverio: "E poi quando si parla di RF, si parla di tensione e corrente alternata, quindi un circuito di commutazione deve garantire il passaggio delle 2 semionde in maniera totalmente "coerente", in pratica le due semionde (positiva e negativa) devono essere speculari. Un diodo usato per la polarizzazione non potrà mai garantire un passaggio identico per semionde positive e semionde negative, quindi a priori, non è una bella soluzione. Se poi metti che nel 765 si sta commutando una potenza fino a 100W, puoi benissimo immaginare che la corrente che attraverserà il diodo andrà a cambiare i parametri di commutazione, avendo una corrente di polarizzazione più alta per le semionde positive e più bassa per quelle negative. Ora considerando che la polarizzazione di commutazione è di 13,8V, mentre la tensione dovuta alla RF è di qualche centinaio di volts, una volta che la RF si va a sommare alla polarizzazione, si può facilmente immaginare che la conduzione per entrambe le semionde non può mai essere uguale."
E gli altri apparati, come commutano?
"Tutti gli apparati HF che io ho aperto avevano sempre un relé di scambio per l'antenna.
Solo in apparati di debole potenza è possibile fare una commutazione elettronica, quindi è largamente diffusa nei CB e nei VHF/UHF.
In un apparato HF non è consigliabile per due motivi:
1 - La potenza è elevata, quindi una commutazione elettronica non garantisce un buon isolamento per la sezione ricevente.
2 - Per il fatto che la frequenza è bassa, nel cavo dell'antenna si sviluppano meno "cicli d'onda", quindi eventuali disadattamenti di carico, anche involontari possono generare per effetto delle onde stazionarie, delle sovratensioni con effetti distruttivi (numero dispari di mezze onde).
Per il mio 706, si sente un relè che scatta, ma adesso che mi ci fai pensare, devo andare a fondo sulla questione... Mentre il FT757GxII, il FT890, il TS450S, il FT1000, l'IC725, il FT990, il TS440, il TS430, il TS140, hanno tutti il relè."
Il lavoro procede andando ad identificare i vari componenti rovinati. L'attenzione cade sullo stadio finale. Lì ci sono due gruppi di «controreazione», una volta che si deteriorano si innescano le auto-oscillazioni:
Sistemata la PA, si può passare a rifare la commutazione. Un sistema a Relé è d'obbligo per non dover fronteggiare lo stesso problema in futuro:
"Sui 2 fili in rame passa la RF, mentre sui fili arancio e blu, passa la tensione che eccita il relè. Giusto per dovere di cronaca, questa modifica è reversibile al 100%, per cui se in futuro tu dovessi notare dei funzionamenti anomali nel break-in, dovremo metterci alla ricerca del diodo e poi rimetterlo insieme a 2 induttanze che ho rimosso e messo da parte."
Ora non resta che rimettere a posto i componenti nella RF Unit:
Ma l'accordatore?
E niente: con questa occasione si scopre un'altra magagna dovuta ad una qualche improvvida riparazione del passato (chissà se il negozio che mi ha venduto la radio ne era a conoscenza...): l'unità di accordo entro-contenuta non funziona più a dovere... In realtà non funzionava già da tempo (almeno, per quanto mi sono accorto, solo in 40 metri: al tempo, richiedendo assistenza al venditore con la radio ancora entro il milite dei 12 mesi di garanzia, questi nicchiò alla grande...). Ma ora la cosa sembra essere diversa che nel passato: gli accordi non esistono in 40 metri ma sono farlocchi, a causa di errate letture, anche sulle altre bande. Anzi, parrebbe che le schede siano funzionanti ma non si integrano bene l'una con l'altra, quasi come fossero di versioni differenti rispetto al mio IC-765.
Per questo motivo, parto alla ricerca di una unità di seconda mano dell'accordatore e, magari, della sua scheda di controllo, su cui sono memorizzate le impostazioni di accordo sulle diverse bande, sperando che le due schede siano provenienti da una stessa radio. Trovo solo il tuner usato dal solito venditore Ebay greco, al costo di oltre 140 euro!
Vista la cifra, contatto preventivamente il venditore: è gentile e, tramite la messaggistica del portale, mi fornisce tutte le informazioni di cui ho bisogno per procedere all'acquisto... Si tratta di componenti del suo IC-765, che mi garantisce essere stato funzionante, smontato per "rivenderlo a pezzi" sperando, in questo modo, di spuntare un migliore guadagno...
Purtroppo, non trovo la scheda delle memorie dell'accordatore: ora non resta che verificare se l'accordatore funziona bene anche con la mia scheda che, apparentemente, non sembra aver alcun danno.
Fortunatamente, il problema era solo sul box che contiene il P-Greco ed i circuiti di lettura del ROS: la scheda del mio IC-765 si integra benissimo con l'unità di accordo; a Saverio non resta che mettere insieme le cose, fare le ultime verifiche e restituirmi la radio... con l'occasione, oltre a riparare il guasto, sono stati anche tarati i condensatori variabili del VCO che bloccavano la ricezione dopo i 14,500 Mhz, sistemata la manopola di sintonia (già da me revisionata in passato...), migliorata la commutazione (un solido relé al posto di un diodo...) e sostituito l'accordatore interno: insomma, la radio è tornata meglio di prima!
In conclusione...
Sì, è vero: il mio IC-765 è una radio vecchia con trent'anni e più sulle spalle; ma ha un ricevitore a quadrupla conversione ed un filtro stretto a 500 Hz per la telegrafia ed, inoltre, integra accordatore e alimentatore. È una radio di presenza e, con le riparazioni fatte, è tornata a funzionare correttamente e meglio di prima, con il suono caratteristico di un apparato di gran livello: non potevo non farla riparare
Anche perché, l'Icom IC-765, mi piace davvero tanto!