Riparare uno switch di rete guasto
Come ogni giorno, accendo il modem e lo switch per accedere ad internet. Dopo qualche secondo, accendo anche il PC: ma stasera, c'è qualcosa che non va. Il mio PC, quello di stazione, non si collega ad internet.
Internet non va!
Faccio una rapida verifica: il modem è acceso e anche lo switch. Tuttavia, il ping, dal PC al modem/router non va. Richiesta scaduta, dice. Eppure tutto è collegato come sempre e gli accessori di rete sono accesi...
Eppure qualcosa non funziona. Verifico il modem/router ma il segnale c'è e la connessione sembra attiva. Verifico meglio le lucette dello switch... Noto una specie di v-meter a led nella connessione del PC di stazione... ma guarda... che sarà mai?
Si tratta di un vecchio switch 10/100 Mb, con un pochino di anni sulle spalle e tante, tantissime ore di lavoro in un datacenter. Sì, lo ammetto: è un apparato di recupero. Senza pensarci due volte, ne prendo un altro e lo collego velocemente: Internet ritorna a funzionare
Mi rassegno sul fine vita dello switch, pensando che sia giunto il suo momento e rifletto un momento su cosa ne farò di quella bella scatolina in robusto acciaio zincato. Un nuovo altoparlante? Magari con filtri audio?
Smontiamo lo switch
Non volevo disfarlo, ma vedere se, all'interno, c'erano parti utili da riutilizzare nei miei piccoli progetti. Svito le viti che serrano il guscio in solido metallo ed accedo alla circuiteria interna.
Come sospettavo, ci sono due schede: una per l'alimentatore switching ed una per il device di rete, lo switch a 16 porte. L'alimentatore switching mostra già il problema che non permette il corretto funzionamento della periferica: due condensatori elettrolitici da 2200 mF e 6,3 volt sono letteralmente "esplosi" lasciando fuoriuscire l'elettrolita che si è disseccato nella parte superiore del componente, senza danneggiare il circuito... Mi sembra un peccato demolirlo per un così banale guasto
Cerco tra i miei componenti di recupero ma ancora buoni dei condensatori di valori simili; ne trovo uno esattamente uguale ma il secondo è da 25 volt e, quindi, di dimensioni leggermente maggiori. Ma questo non è un problema: riesco a farlo ugualmente stare nella piccola basetta dell'alimentatore.
A scanso di problemi, eseguo un preventivo controllo con il capacimetro: dichiarano 2200 mF ma ne misuro solo 1800... Fa nulla: l'alimentatore dovrà accontentarsi.
In poco tempo, non prima di aver litigato con la sfaticata stazione dissaldante cinese (prima o poi ti sistemo, bastarda!), sostituisco i due condensatori e collego alla corrente l'apparato di rete: evviva, si accende!
Lo collego in rete, lanciando dei ping dal computer verso il router, cambiando porta ogni volta. Sono sedici, ma funzionano tutte! Tranne le solite prime tre che, comunque, non avevano mai funzionato...
Il problema, dunque, è risolto: lo switch è tornato a funzionare.
In conclusione...
Quante volte ci siamo rassegnati a comprare un nuovo aggeggio pensando che, quello vecchio, sia ormai inutilizzabile e non più riparabile?
Con questo breve documento ho voluto condividere la mia esperienza in merito; uno switch di rete ha un costo irrisorio, ma se si desidera qualcosa di professionale, bisogna pagarla. Per professionale intendo con chassis in metallo (e non di plastica), in grado di resistere alla radiofrequenza (quella delle nostre radio, per intenderci...) e di funzionare ininterrottamente per anni senza mai essere spento.
Eppoi, una riparazione di questo tipo è alla portata di ogni radioamatore in grado di tenere in mano un saldatore e di riconoscere un condensatore elettrolitico scoppiato... e nelle periferiche informatiche, vi assicuro, è questo il tipo di guasto più frequente