Problemi di un grande marchio: potenziometri
Radio vecchia, sì, ma mai usata...
Kenwood resta una radio che molti appassionati continuano a gradire... Tuttavia, non nascondo che, sempre più spesso, me ne chiedo il perché.
Questa azienda che resta, comunque, una grande fornitrice di belle radio ormai vintage, ha mostrato il fianco, durante la sua storia, ad eventi che ne hanno reso, certamente, meno brillante la stella.
Ma andiamo per ordine e vediamo cosa è successo.
Tutto comincia con un TR-751E
Qualche tempo fa ho acquistato un TR-751, cui ho montato i toni subaudio per renderlo «più moderno». La radio è bella e l'ho trovata tenuta benissimo: 40 anni e non sentirli, oserei dire.
Dopo questa bella esperienza, ho deciso di trovare un TR-851 (la prova in questa pagina), stessa linea ma frequenza diversa: la radio opera, infatti, in 430 MHz. Ovviamente, la prerogativa era che fosse in buone condizioni.
Dopo qualche mese di ricerca, un amico mi offre l'acquisto una radio Kenwood TR-851E ancora nella sua scatola originale, mai usata da alcuno in quanto parte di un progetto mai avviato e rimasto nel cassetto.
Ho ammesso ed accettato il rischio di trovare qualcosa non perfettamente funzionante, confortato dal fatto che la radio fosse, praticamente, inusata.
Arrivata la radio in stazione, non ho potuto che constatare le sue condizioni perfette: la radio riceveva e trasmetteva ma i potenziometri di volume e squelch scricchiolavano, come se fossero particolarmente ossidati. Ho certamente evitato di «spruzzare» del disossidante perché già sapevo che non avrebbe risolto la situazione ed ho lasciato lo «scricchiolio».
Ho tenuto la radio accesa per qualche tempo ma dopo un po` è diventata muta: lo spazio del volume in cui si sentiva qualcosa si riduceva drasticamente, sino a scomparire del tutto... Alla fine, per concludere, non si sentiva più nulla!
Ma come è possibile?
La domanda che mi faccio, a questo punto, è come sia possibile che Kenwood si sia rifornita di materiali assolutamente non adatti alla sua fama e incapaci di durare nel tempo.
Il mio pensiero corre, certamente, ai condensatori e a questi potenziometri.
Ma, mentre un condensatore, se preso in tempo, è facilmente riparabile, un potenziometro è qualcosa di molto diverso. Nel caso di specie, il potenziometro in questione è, praticamente, introvabile.
È costituito da un doppio potenziometro coassiale, con valori particolari: 10 KOhm logaritmico per il volume e 50 KOhm Lineare per lo squelch; ad essi si aggiunge il comando di accensione che non è rotativo, come spesso accade, ma «a pulsante». A complicare ulteriormente la cosa la «tacca» sull'alberino del volume che deve essere orientata, in posizione «zero» (posizione CCW per i più bravi...) in maniera da collimare con il segnale posto sul pomello del potenziometro... ![]()
Certamente, serve a poco imprecare contro gli antenati dell'ingegnere di Kenwood che ebbe questa stupenda ed incredibile idea di far realizzare un potenziometro ad hoc da una qualche ditta la cui cura nella realizzazione di questo oggetto era pari alla temperatura del Polo Nord in inverno, giusto per usare un eufemismo. È invece certo che, un problema del genere, rende la radio non utilizzabile e pone delle importanti ipoteche sulla seconda radio che, per il momento, funziona bene ma che, da un momento all'altro, potrebbe essere contagiata dalla sorella in UHF.
Tuttavia, è certa una cosa: la storia non finisce qui e bisogna trovare un valido sostituto del potenziometro... Pertanto, a beneficio mio e di altri nella mia stessa condizione, pubblico qui dimensioni e caratteristiche del potenziometro del volume e dello squelch dei TR-751 e TR-851 Kenwood:
Ed i dettagli dei contatti del potenziometro visto da sotto:
Ed anche dello schema relativo preso dal manuale di servizio della radio:
In conclusione
Volendo concludere, amaramente, devo riconoscere che il fatto che una radio sia "in perfette condizioni" non significa nulla.
Il tempo e la naturale ossidazione delle parti, specie se queste sono realizzate in maniera molto povera, crea, alla radio, molti problemi cui, ovviamente, bisogna far fronte.
Come in tutte le cose, vale sempre una buona dotazione di fortuna ma non sempre la Dea Bendata può essere dalla nostra parte anche perché la sua antagonista, la sfiga, ci vede benissimo... ![]()