Blindatissimo microfono da tavolo

Il riuso, per la nostra attività, è qualcosa di fondamentale: dare nuova vita ad oggetti che altrimenti finirebbero in discarica, può essere importante per il Radioamatore-autocostruttore.

Microfono altoparlante

Proseguendo, quindi, sul tema del riuso, propongo un microfono da tavolo con altoparlante la cui base è realizzata a partire da un bell'involucro che, un tempo, conteneva il dispositivo di ritardo dell'apertura di una cassaforte. Ecco, dunque, il motivo del titolo: da questo contenitore "blindato" nasce la base di questa realizzazione.

La base è stata svuotata dei componenti al suo interno: sono stati rimossi il display e la tastiera di comando; le aperture sono state colmate realizzando delle sagome in alluminio che saranno fissate con delle viti o con della colla bicomponente per metalli; al posto della verniciatura delle parti, ho optato per uno "spazzolato" d'alluminio realizzato con lima, carta abrasiva e finitura in paglia d'acciaio, in modo che non fosse molto diverso dalla finitura dell'involucro usato per la base (in Fig. 2 il microfono finito).

Un problema: il PTT

Schema elettrico microfono altoparlante

Nei microfoni "classici" (i Turner plus 3, ad esempio), l'accensione del circuito di preamplificazione e la commutazione in trasmissione è affidata ad un commutatore a piĆ¹ vie, spesso realizzato ad hoc. Vista l'impossibilità di reperirne uno ed integrarlo nella base metallica, ho pensato di ricorrere ad un transistor che potesse, all'accensione del preamplificatore, commutare in trasmissione la radio; ho quindi integrato un classico circuito di commutazione in uso nelle interfacce digitali. In questo modo l'uso della batteria è limitato al tempo di trasmissione e, contemporaneamente, è possibile usare qualsiasi pulsante ad una via. Ho, pertanto, usato due pulsanti: uno monostabile, per il PTT (di colore verde), ed uno bistabile per il blocco del PTT in trasmissione (di colore rosso). Ovviamente i due economici pulsanti sono collegati in parallelo (cfr. Fig. 2).

Il circuito del preamplificatore

Il circuito usato è recuperato da internet e, nonostante alcune piccole modifiche, è il classico preamplificatore microfonico per capsula ad elettrete; sulla stessa basetta (55 x 55 mm circa) prendono posto il led che indica la trasmissione, il circuito di commutazione del PTT, il preamplificatore ed il filtro audio realizzato con una frequenza di taglio di 8/10 Khz in grado di smorzare i toni altri del rumore di fondo. Una raccomandazione: usare condensatori elettrolitici al tantalio. Anche in questo caso ho recuperato alcuni condensatori presenti su una vecchia mainboard di computer: sono piccoli e affidabili.

Il sostegno del microfono è stato realizzato con pezzi di alluminio (un pezzo di quadrello da 30mm in grado di contenere il potenziometro di regolazione della preamplificazione ed un pezzo di tondino dello stesso diametro della capsula adottata). Solidale alla struttura c'è il piccolo altoparlante esterno, recupero di un kit vivavoce, particolarmente adatto per riprodurre le frequenze della voce umana. Anche il "parasoffio" in gomma spugna è realizzato in casa: ho usato della spugna dura per imballaggi, sagomata con la forbice e rifinita usando il dremel con montato il cilindro abrasivo; il foro è stato realizzato con un pezzo di tubo d'alluminio fatto arroventare sul fornello della cucina. Altre informazioni sono nella pagina dedicata.

In Figura è disponibile il lato rame del circuito stampato e la disposizione dei componenti.

Il filtro audio

In presenza di piccoli altoparlanti il filtro audio diventa indispensabile per smorzare le alte frequenze dei fruscii in SSB; ho quindi pensato di integrarlo nella basetta del preamplificatore, dotandolo di un interruttore che "stacca" i due condensatori e "cortocircuita" la bobina. In questo caso ho usato un comune deviatore a levetta a due vie nascosto sul retro della base del microfono.

Interno microfono altoparlante

Ho calcolato il valore della bobina e dei condensatori su uno dei tanti siti internet che si occupano di audio: approssimativamente, servono una bobina da oltre 0,600 mH ed un condensatore non polarizzato da 10 mF. Per la prima, ho recuperato una bobina su nucleo di ferrite di un filtro presente in un vecchio centralino telefonico dismesso (circa 0,900 mH) e due classici condensatori elettrolitici da 10 mF che ho collegato in antiserie (i positivi vanno insieme). Il circuito della figura mostra bene la realizzazione del filtro. La bobina su ferrite è davvero di piccole dimensioni anche se, nel complesso, presenta una resistenza di circa 2 ohm: il filtro elimina benissimo le frequenze indesiderate e non introduce alcuna distorsione alla voce. In figura è possibile vedere il circuito finito con i componenti montati: in alto a sinistra, sono visibili i 3 componenti del filtro audio.

Ho anche inserito in questa pagina lo schema elettrico, la disposizione interna dei componenti ed i collegamenti sulla basetta.

Conclusioni.

Per concludere: un radioamatore deve costruire e sperimentare. Ma l'elettronica moderna e la grande disponibilità di oggetti a costi accettabili, lasciano poco spazio alla costruzione, in considerazione anche del costo dei singoli componenti. Tuttavia, resta la strada del riuso: la disponibilità di una gran quantità di "rifiuti" tecnologici e l'immancabile fantasia di ognuno di noi, a cui si aggiungono le informazioni della rete Internet, permettono di aprire scenari incredibili solo pochi anni fa. Eppoi, come non rimarcare la soddisfazione di usare qualcosa di ben fatto e funzionante fatto con le proprie mani? Dimenticavo di parlarvi dei costi: ho comprato solo il potenziometro, la sua manopolina ed i tastini del PTT su un negozio su Internet a 3,20 euro tutto quanto.

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