Un disco SSD sul vecchio PC desktop
Un aggiornamento al PC di Stazione
Il legame tra radio ed informatica è sempre più stretto e, pur non usando alcun «modo digitale» ci si trova comunque obbligati ad usare un PC per le attività di tutti i giorni.
In stazione, uso un PC con ormai qualche anno sulle spalle, acquistato usato per poche decine di euro: si tratta di un HP 6200 con CPU Intel i5, 8 Gb di RAM, scheda video con doppia uscita e con un classico disco da 160 Gb a 5000 giri... velocità non eccezionale, nonostante il collegamento Serial ATA (SATA) e, in taluni momenti, i continui accessi al disco fanno «arrancare» il sistema.
In questi casi, una possibile miglioria è rappresentata proprio dalla sostituzione del tradizionale hard disk meccanico con un più moderno disco allo «stato solido» (gli ormai usatissimi SSD).
La scelta è caduta su un Samsung da 250 Gb (capacità più che sufficiente per un PC di stazione) ad un costo di più o meno 50 euro (ricordo che qualche tempo fa il costo era nettamente inferiore ma è un periodo molto convulso ed anche i prezzi dell'hardware informatico sono affetti da aumenti...).
Samsung SSD 870 EVO
Samsung è una ditta "storica" per la produzioni di questi dischi, sottoposti a continui miglioramenti.
Il disco in questione è stato scelto dopo una attenta selezione e la lettura di diversi articoli tecnici tra cui quello di Tom's hardware che lo definisce il migliore sul mercato.
Si tratta, in sostanza di un dispositivo nato appena un anno fa e dotato delle nuove memorie Samsung V-NAND TLC 128L di ultima generazione, accoppiate ad un veloce controller MKX Metis SATA 6Gbps con RAM LPDDR4 il cui unico limite, in realtà, parrebbe essere proprio la velocità (diventata, secondo gli standard attuali, relativamente bassa...) del collegamento SATA che soffre, ormai, di una certa anzianità di servizio...
La velocità del dispositivo supera i 500 MB/s in lettura e scrittura: assolutamente eccellente...
E come montarlo?
Il PC, però, è provvisto di un grosso slot da 3,5 pollici mentre il piccolo disco è nel fattore di forma richiesto dai computer portatili (2,5 pollici) e, nel mio ordine di acquisto, non ho previsto un frame di montaggio.
Avevo, infatti, pensato di realizzare qualcosa per «sostenere» il disco usando un vecchio Hard Disk «Quantum Fireball» da 2 Gb dotato di un bellissimo box in solido alluminio da modificare per ospitare e proteggere il nuovo disco del PC di stazione. Riciclare, si deve!
La rapida operazione di smontaggio mi ha permesso di recuperare un certo numero di vitine (utilissime per i vari montaggi di autocostruzione) e due potenti magneti; ho inoltre dovuto sagomare il guscio per aprire una delle sue pareti per far uscire i connettori del disco e tenere in sede il piccolo disco con due pezzi di alluminio «a squadra» (anch'essi di recupero...).
L'operazione, per niente difficoltosa e fatta con l'ausilio di trapano, seghetto alternativo e lime per metallo di varia dimensione, mi ha consentito di sagomare il guscio del vecchio disco rigido per sostenere il nuovo SSD, che, con questo frame autocostruito, si adatta perfettamente al luogo designato, precisamente sotto l'alimentatore.
Una nuova vita al vecchio PC
Un vecchio PC provvisto dei nuovi SSD riacquista una nuova vita: è veloce e l'avvio non richiede che pochi secondi; anche le applicazioni si avviano molto velocemente, riducendo in modo drastico i tempi di attesa.
Ovviamente, mi riferisco ai sistemi Linux: sul nuovo disco ho installato l'ultima release di Q4OS, battezzata «Q4OS Gemini» e basata sulla nuovissima Debian 11 «Bullseye» (stabile e supportata per 5 anni) uscita lo scorso 14 agosto 2021. Nessuna difficoltà a reperire i software che uso più spesso (Trusted QSL per LOTW, CQR Log installato all'ultima versione con apt-get, Boomaga, ricompilazione di Cutecom, etc); Q4OS Gemini sostituisce l'ormai vetusto Linux Mint 18,3 «Rosa» che mi ha tenuto compagnia in questi trascorsi 5 anni ed ormai non più supportato.