Un prova componenti di... legno

Il prova componenti nel suo contenitore

Tra gli oggetti che non possono mancare in un piccolo laboratorio elettronico sono certamente gli strumenti di misura e, tra essi, i tester per componenti, altresì denominati "provacomponenti".

È facile verificare se un transistor è buono o bruciato: basta eseguire un piccolo procedimento con un normale tester per verificare che ci sia la giusta "continuità" tra base, emettitore e collettore... ma a volte, diventa conveniente e veloce che il procedimento sia eseguito automaticamente.

Alcuni anni fa, per questa esigenza, comprai una piccola scheda su Ebay, al costo di poco meno di 10 euro. La schedina, alimentata da una pila a 9 volt, mi arrivò, com'era giusto, senza alcun involucro. L'ho usata per anni e, alla fine, anche per evitare inavvertitamente di cortocircuitare qualcosa o di rovinare il delicato display, ho deciso di dotarla di una piccola scatolina Ammicco

Come realizzare il contenitore?

Il contenitore finito ma ancora grezzo

Per molto tempo l'unico dubbio non era "come fare il contenitore", ma con quale materiale realizzarlo.

Ottimo sarebbe stato in plastica, magari sfruttando una stampante 3D che, purtroppo, non possiedo. In lamiera sarebbe stato molto faticoso e, alla fine, il risultato sarebbe stato, probabilmente, molto brutto a vedersi...

Alla fine, ho deciso di realizzare il contenitore in legno, sfruttando alcuni pezzi di multistrato. Un lavoro più da ebanista che da tecnico elettronico ma, come ho detto in un precedente articolo, spesso lavorare il legno si presta bene a risolvere molti problemi anche... di elettronica e informatica.

Il retro del provacomponenti

Ho, quindi, realizzato ed incollato insieme i vari pezzi, levigandone i punti di incollaggio in modo da fare sembrare il piccolo guscio il meno storto possibile. Ho anche incorporato un piccolo contenitore in plastica che ospiterà la batteria a 9 volt per alimentare lo strumento, anche lei frutto di un acquisto su Ebay: con il suo sportellino apribile conferisce alla piccola realizzazione un aspetto professionale Sorriso

Le rifiniture

Il contenitore finito e da montare

Dopo la realizzazione, ho lasciato una parte vuota per collegare con quattro viti la piccola scheda e chiuso questa parte con un pezzo di plexiglass trasparente che permette di visualizzare i risultati e proteggere il delicato display, retroilluminato da una fonte a LED. Ho "mordenzato" con del colorante per mobili color noce il legno che ho rifinito con del fondo nitro (comunemente detto "turapori"), rifinendo con un leggero strato di cera per legno.

Due parole sullo strumento

La schedina del prova componenti

Si tratta di un prova componenti abbastanza facile da trovare, sia con che senza contenitore ed il cui prezzo, completo, supera di poco i 15 euro; quando lo acquistai, molto tempo fa, c'era solo la schedina e non era previsto ancora il contenitore plastico.

Lo strumento è in grado di individuare i componenti collegati allo zoccolo ZIF (ZIF sta per "Zero Insertion Force" ed indica quei particolari zoccoletti in cui il componente è bloccato sopo l'inserzione da una leva...) e, premendo l'unico tasto, il dispositivo si accende, misura la carica della batteria e mostra ciò che ha scoperto sul componente collegato.

È capace di mostrare la piedinatura di transistor e diodi, testarne il corretto funzionamento, mostrare alcuni valori caratteristici del transistor in prova e fornire anche i valori di resistenze e condensatori ad esso collegati.

È uno strumento economico ed estremamente pratico, oltreché utile in qualsiasi, grande o piccolo, laboratorio; le misurazioni fornite sono state utili per valutare lo stato dei transistor durante la riparazione del mio alimentatore Microset.

Come al solito, le immagini mostrano il lavoro finito ed alcuni passaggi della realizzazione e finitura dell'oggetto.

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