Oceania Dx Contest CW 2023
Ovvero: «una mia partecipazione magnificamente scarsa»
che ha mi portato a fare quattro meravigliosamente miseri QSO per il contest OCDX-CW.
Uno spreco di ossimori per indicare una mia partecipazione scarsa, ma ugualmente entusiasmante, ad un contest molto interessante: l'Oceania DX Contest.
È -certamente- un contest da «Big Gun», se si vuole ottenere un risultato da «classifica mondiale», ma che resta un ottimo trampolino di lancio per coloro che, come me, vogliono cimentarsi in una gara difficile pur non potendo contare su grandi potenze e cospicue attrezzature ma solo e soltano la propria capacità in telegrafia, sfruttando al meglio le bande.
Avevo intenzione di partecipare
In realtà, era mia intenzione partecipare al contest, anche perché dura appena 24 ore e si svolge in un orario «comodo» (a partire dalle otto del mattino, ora locale).
Purtroppo, una serie di impegni che mi ha tenuto lontano dalla stazione nella giornata di sabato 14 ottobre, mi ha impedito di partecipare; tuttavia, prima delle otto del mattino della domenica, ho potuto «lavorare» quattro stazioni che arrivavano davvero bene: tra esse, anche una inaspettata stazione dalle Hawaii.
Pile-Up a non finire!
È chiaro: se le stazioni sono da Big Gun, arrivano bene e, se arrivano bene, in tanti le chiamano, allettati dal facile collegamento con gli antipodi e, se in tanti le chiamano, passare sul Pile-Up diventa un'impresa!
Ma «come» vengono chiamate queste stazioni? A casaccio, ovviamente, senza aspettare i giusti tempi e senza rispettare i colleghi.
Spesso senti, sotto il segnalone della stazione europea, il segnale della stazione DX che fa tranquillamente QSO con qualcun altro; imperterrita, la stazione «locale» continua a chiamare, impedendo ad altri di sentirla e, di conseguenza, chiamare nel momento giusto. Come se non bastasse, anche quando la stazione DX cerca di lavorare un corrispondende del quale ha copiato le due lettere che ripete (per sottolineare la propria volontà di collegare proprio quella stazione là), gli incapaci continuano a chiamare facendo finta di non capire le intenzioni della stazione DX: ne nasce una situazione che definire «kafkiana» è un vero eufemismo!
Questo, purtroppo, è indice dello scarso livello degli OM attuali: un livello che, assolutamente, non si addice ad un operatore di stazione radioamatoriale e segno evidente della «leggerezza» con cui, oggi, sono rilasciate patenti e licenze.
Riporto un fatto realmente accaduto domenica mattina: una stazione UTxxx continuava a chiamare senza sosta, quasi sino allo sfinimento (chiaramente degli astanti...); finalmente, la stazione DX gli ha passato il rapporto ed il progressivo. Sorpreso che fosse passato, ha impiegato qualche secondo «per riaversi» dallo stupore (segno evidente di scarsa attenzione), ripetendo, cretinamente, il nominativo testé ripetuto dalla stazione chiamante. Uno scemo patentato, insomma: è quello, il tuo nominativo lo hai appena sentito, perché diavolo lo ripeti?
Al contrario di quanto ci si possa aspettare, sono sempre per lo più stranieri ad affollare questa «Hall of Shame» del radiantismo: tra essi, immancabili, quelle stazioni di stati europei che hanno sempre avuto da ridire contro gli operatori italiani ritenendosi «superiori».
Superiori nel creare QRM, certamente
Quattro QSO veloci
La mia partecipazione è cominciata poco dopo le 7 del mattino di domenica e poco prima delle 7.45: diciamo appena trenta minuti in cui ho anche «lavorato» una stazione speciale danese ed un OM americano cui piaceva chattare in grafia: tra questi QSO ho «infilato» quelli per il contest dove ho superato, senza difficoltà, il pile-up ed i chiamanti indisciplinati.
Certo, avrei dovuto trovare il tempo necessario, ma le aperture verso gli stati «Oceanici» non sono particolarmente frequenti e se la stazione ha solo 100 Watts ed una verticale multibanda, parte svantaggiata in partenza: la cosa importante è sapersi accontentare.
Ora non resta che attendere il punteggio ufficiale, sperando di non aver annotato male anche i progressivi su quattro QSO