In prova: lo Yaesu FT-102
Una mitica radio degli anni '80
Lo Yaesu FT-102 è un ricetrasmettitore HF molto apprezzato dai radioamatori. È stato introdotto all'inizio degli anni 80 (intorno al 1982) e prodotto sino al 1984, quando fu sostituito da nuove radio sviluppate totalmente allo stato solido.
Questa radio copre da 160 metri a 10 metri (comprese le bande WARC), con 12 bande selezionabili e nelle modalità SSB, CW ed AM, con possibilità di ricevere il segnale campione WWV a 10 MHz. Il suo ricevitore è configurato in supereterodina a doppia conversione (8,2 MHz e 455 KHz). È provvista di uno stadio finale in grado di erogare 100 watt (SSB/CW) e 80 watt (AM), mediante l'uso di tre tubi finali 6146B che consentono un'ottima modulazione. Purtroppo, ha un solo, ed unico, VFO e non è in grado di lavorare in split... cosa non da poco per i tempi che corrono
È fornita di un alimentatore integrato in grado di funzionare con diverse tensioni AC (100/117/200/234 VAC); nonostante tutto, il peso è di "soli" 15 Kg
La radio ha una bella estetica, caratterizzata da due strumenti ed un display digitale per la lettura precisa della frequenza.
Purtroppo, come tutte le radio della sua generazione, manca della copertura generale in ricezione: in pratica, è una radio «bandizzata» priva di sintonia continua sullo spettro HF.
Ha molti comandi ed una «finezza» che ritengo particolarmente simpatica è la possibilità di far «sparire» i pomelli di alcuni dei potenziometri di controllo pigiandoli; la radio è provvista di VOX (trasmissione a comando vocale) per il funzionamento a mani libere, Noise Blanker per ridurre il rumore di fondo, un Filtro Notch IF per un'ulteriore riduzione del rumore; la larghezza di banda del filtro è regolabile per adattare la ricezione a segnali diversi.
Nel complesso, lo Yaesu FT102 è un classico ricetrasmettitore HF che offre prestazioni affidabili e una buona qualità audio. Fu una scelta molto popolare tra i radioamatori, che ne apprezzarono il design innovativo per il suo tempo e la funzionalità.
Ovviamente, a distanza di tanti anni, è praticamente impossibile trovare un nuovo FT-102 ma potrebbe essere facile trovarne qualcuno usato in buone condizioni. Ricetrasmettitori a stato solido più recenti potrebbero offrire un funzionamento ed un'esperienza migliore ma l'FT102 è ancora un'opzione praticabile per coloro che ne apprezzano il design classico e la struttura robusta.
Lo stadio finale del FT-102
Lo stadio finale della radio monta ben tre valvole (più una quarta come pilota, la 12BY7A) tipo 6146B. Per quanto riguarda la piccola pilota, la 12BY7A, è una valvola progettata, originariamente, per amplificare, in larga banda, un segnale video...
Le finali, invece, sono dei pentodi a fascio di piccole dimensioni, progettati per l'uso come amplificatori di radiofrequenza.
Tale pentodo fu realizzato, in origine, dalla General Electric e garantisce una potenza massima di uscita di una settantina di Watts; la radio FT-102 ne monta tre probabilmente per non sfruttare al massimo le capacità di ciascuna, dato che la potenza massima della radio è di 100 Watts.
Tale valvola è usata, oltre che per amplificatori di radiofrequenza, anche per amplificatori audio ed è apprezzata per la sua robustezza per la sua alta efficienza che garantisce una discreta potenza di uscita.
Una curiosità: il prezzo!
Girando sui vari siti, ho trovato il prezzo in sterline di questa radio: ben 719 Sterline del 1982.
Attualizzando il valore e convertendolo nella valuta corrente, stiamo parlando di ben 3.180 euro... un prezzo in linea con quello di una moderna radio «al top» e che ci conferma la categoria cui doveva appartenere l'FT-102 ai suoi tempi
Ed ora, il video della nostra prova
Qualche giorno prima della stesura di questa pagina dedicata allo Yaesu FT-102, sono andato a trovare Saverio, IK7IWF, che aveva ben due FT-102 in laboratorio per la riparazione, uno di essi davvero ben tenuto.
Si tratta della radio che è possibile ammirare nelle foto, ormai riparata ed accolta nella bella stazione di IZ7LOW, Roberto, che ringrazio per la gentilezza di avermele fornite.
A questo punto, non resta che il video, pubblicato sul mio canale YouTube: