IC-706 MKIIG, radio piccola e versatile

IC-706 MKIIG

Comprai la radio usata da un buon amico... sapevo come trattava i suoi trasmettitori e la cura con cui li riponeva quando non erano usati. Anche se, questo lo scoprì dopo, la radio era stata "posseduta" anche da altri... il termine «posseduta» esprime davvero bene il concetto

Non è una cattiva radio: la presenza di tutte le bande, dalle HF ai 430 Mhz e di tutti i modi di emissione, ne fanno uno ottimo strumento per l'uso fuori dallo shack, per le attivazioni e per il field day.

IC-706 MKIIG

Le funzioni sono numerose ed attivabili dal frontalino che è possibile remotizzare con un apposito kit; la ricezione abbastanza buona, con la sorpresa di ascoltare anche la banda FM 88-108 delle radio commerciali. Insomma, un ricevitore buono per tutto l'ascoltabile, con una discreta selettività e la disponibilità del DSP ne aumenta ulteriormente il valore.

Una radio Storica

Il capostipite di questa radio fu l'IC-706: apparentemente simile era, però, un tribanda, potendo contare su HF, 50 e 144 Mhz. Era il 1995.

Nel 1997 un primo aggiornamento: nasce l'IC-706MK2, con alcune migliorie e, due anni dopo, nel 1999, mamma ICOM rilascia la «versione G»: IC-706MK2G, un quadribanda che aggiunge i 430 Mhz alla già ricca dotazione dei due precedenti, facendo di questa radio ICOM una delle più longeve e che sarà prodotta per altri 10 anni.

IC-706 MKIIG

Piccole note negative

Uniche note negative per questa radio sono, a mio avviso, i comandi troppo piccoli e lo schermetto che, pur occupando gran parte del frontale, non riesce a mostrare bene le informazioni; ma credo che sia un problema personale, avendo mani grandi e vista non più come quella di un tempo. Pertanto, considero la cosa estremamente personale.

A pensarci bene, non mi piacciono neanche gli spinotti "RJ-45" come connettore del microfono: ti devi procurare un adattatore per poterci collegare qualsiasi altro microfono dotato del classico connettore a otto poli.

La radio piccola e da 100 watt riscalda: questo non è proprio un bene...

Un'altra nota negativa è l'eccessiva integrazione che non permette di riparare da soli la radio se non con il ricorso ad attrezzature adeguate per saldare o dissaldare i componenti, oltre ad una buona dimestichezza nell'utilizzo di queste attrezzature. In questi casi, il ricorso ai centri di assistenza davvero qualificati ed attrezzati è inevitabile.

Il filtro OPC-639

Il filtro OPC-639

La radio, venduta in Europa, arriva con una grossa appendice: si tratta del filtro opzionale Icom OPC-639, imposto -a quanto sembra- dalle stringenti normative europee in tema di disturbi elettromagnetici; si tratta dei disturbi che la stessa radio potrebbe dare ad altri devices...

In realtà, lo stesso prodotto, a suo tempo in vendita negli USA, dove le regole imposte da FCC sono ancora più stringenti, era sprovvisto della pesante e scomoda appendice filtrante; per capacitarsi della cosa, basta dare uno sguardo agli esempi di installazione per USA ed Europa disponibili sul manuale:

Le informazioni del manuale

Cosa c'è dentro? L'interno del filtro è piuttosto semplice: si tratta di un circuito stampato che funge da supporto ad alcuni piccoli condensatori e a due grossi toroidi avvolti dai capi rosso e nero del filo di alimentazione:

Il filtro OPC-639, interno

Lo stesso risultato «filtrante» potrebbe essere ottenuto, più o meno efficacemente, con uno o due filtri di plastica apribili comunemente usati nelle periferiche elettroniche, alleggerendo di molto il peso della radio durante il trasporto per le operazioni di «attivazione» all'aria aperta.

Il filtro OPC-639 può essere rimosso?

Il pesante filtro rappresenta un peso, specialmente per le operazioni effettuate in «field day» lontano dalla comodità della propria stazione; la domanda più comune è se può essere rimosso senza compromettere le qualità del piccolo IC-706MK2G.

Per sicurezza, ho chiesto consiglio al buon Saverio, IK7IWF, anche lui felice possessore di un IC-706MKIIG che, al contrario del mio, non era corredato di filtro e che attualmente tiene acceso con un alimentatore switching della Hoxin senza avere alcun problema.

Comunque, sottolinea Saverio, un filtro autocostruito che faccia il suo dovere, lo si può fare con una cella mettendo insieme 2 toroidi e 2 condensatori ceramici.

Invece, per l'uso con la batteria, il filtro non ha senso: serve a bloccare eventuali correnti di RF che andando verso l'alimentatore, potrebbero alterarne il funzionamento e causare danni di ritorno all'apparato. In pratica sotto l'effetto della RF proveniente dall'apparato, l'alimentatore potrebbe non fornire una tensione stabilizzata e peggio ancora delle sovratensioni.

La batteria è una fonte di alimentazione chimica, non elettronica, quindi assolutamente non influenzabile dalla radiofrequenza.

Collegare un microfono con spinotto a 8 poli

Come fare a collegare uno spinotto a 8 poli all'ICOM IC-706MKIIG, come quelli classici di ICOM?

Tabella di conversione dello spinotto RJ-45 a quello ad 8 poli

È presto detto: basta realizzare un cavo di conversione, usando uno spezzone di cavo di rete, intestato con il suo RJ45 da un lato e con lo spinotto maschio 8 poli dall'altra parte del filo. Lo spinotto RJ45 può anche essere collegato alla presa posteriore della radio.

Per agevolare il lavoro (ed anche per mio promemoria...), ho rielaborato graficamente una immagine del manuale del IC-706MK2G aggiungendovi i relativi PIN presi dal manuale del microfono ICOM SM-20...

Realizziamo il cavo per connettere il microfono

Ho recuperato un vecchio cavetto di rete... Uno di quelli con la clips rotta da un lato. Ho preso la parte buona ed ho realizzato il cavo della foto, ricavandomi a mano lo schema delle connessioni, in modo da non sbagliare:

Il cavo realizzato

Non tutti i PIN tra spinotto otto poli e connettore RJ-45 vanno collegati: pertanto, ho brevemente schematizzato le connessioni che avevo riepilogato sul foglietto; per agevolare il lavoro, anche in considerazione che i colori del cavo di rete sono standard, riporto nello schema i colori dei singoli PIN:

Lo schema minimo di cablaggio del microfono IC-706 con RJ-45

Il cavo di rete è il classico cavo con 4 coppie di doppini intrecciati (o, almeno, arrotolati su sé stessi). Questi tipi di cavi sono ampiamente utilizzati soprattutto nelle reti informatiche. L'intreccio serve a ridurre l'interferenza di rumore da fonti esterne e il «cross-talk» tra coppie adiacenti (detto anche «diafonia», un fenomeno per cui un segnale trasmesso su un circuito crea un effetto indesiderato in un altro circuito). Proprio come per altri cavi, anche qui l'impedenza caratteristica è un parametro cruciale: essa dipende dalle caratteristiche fisiche dei fili e dal tasso di torsione. Maggiore è il tasso di torsione, maggiore è l'impedenza caratteristica e migliore è l'immunità al rumore. In pratica, l'impedenza caratteristica dei cavi a doppino intrecciato varia notevolmente, ma è comunemente accettata nell'intervallo da 100 a 150 ohm.

Per contro, da informazioni raccolte in rete, l'audio «professionale» utilizza cavi schermati a due o quattro fili con conduttori intrecciati che, in generale presentano una impedenza da 50 a 150 Ohm: pertanto, l'uso di un cavo di rete dati come cavo di un microfono potrebbe non essere una cattiva idea ma, nel nostro caso, non sono state tenute in considerazione le coppie di cavi... Resta da verificare se possono generarsi disturbi o inneschi durante la trasmissione usando un cavo di 50/100 cm di lunghezza Sorpresa

Una possibile sistemazione dell'IC-706MKIIG in stazione

La disposizione di IC-706MKIIG ed il suo alimentatore

La radio è piccola e mal si presta a fare da sostegno ad altre attrezzature; anzi: sovrapponendogli qualcosa, non si otterrebbe altro risultato che rovinarne o graffiarne la scocca. Inoltre, è dotata di un «piede ribaltabile» di metallo che è incastrato nei due piedini di plastica dura anteriori: anche lei, dunque, se poggiata su altra radio, potrebbe rovinarne lo chassis... Comunque sia, in stazione, sebbene sia facile, per le sue dimensioni, trovargli un posto, necessita, certamente, di una adeguata sistemazione.

Ho trovato la soluzione di realizzare un piccolo mobile in legno, una specie di ripiano sostenuto da due fiancate e di «scanalare» le fiancate in modo da farci scorrere due «slitte» di legno attaccate con le viti ai fianchi della radio. Insomma, una specie di «plancia autocostruita».

La foto spiega meglio la soluzione adottata: sul ripiano, il piccolo alimentatore switching Telecom RPS-1230-SWD per alimentare l'IC-706MKIIG ed altri oggetti. Sull'alimentatore, il filtro audio «PSP NRF-7» usato per il ricevitore IC-R7000 (radio sprovvista di filtri stretti per il CW).

E, infine, il video della videoprova della radio!

Sono andato a trovare Saverio IK7IWF nel suo laboratorio, dove aveva appena finito di riparare un IC-706MKIIG con il transistor pilota in panne: insieme, abbiamo provato questa piccola/grande radio.

A questo punto non resta che il video, pubblicato, come sempre, sul mio canale YouTube:

Iscriviti al mio canale su YouTube Valid XHTML 1.0 Transitional