In prova: Kenwood TS-140S

Una fortuna con (o senza) ragione?

La radio Kenwood TS-140S in prova

Ci sono radio che, col tempo, acquisiscono una discreta fortuna tra gli utenti... ed, a volte, la fortuna è anche un pochino immotivata.

Oggi abbiamo in prova una radio piccola, economica, se vogliamo anche provvista di soluzioni tecniche criticabili ma molto gradita al pubblico dei CB: stiamo parlano della radio Kenwood TS-140S.

La radio in questione è una ricetrasmittente con copertura continua della banda HF (e, con il modello TS-680, arrivato un paio di anni dopo, fu anche introdotta la banda dei 50 MHz, pur restando esteticamente simile) e con una parte ricevente caratterizzata da una doppia conversione. La produzione del TS-140S fu avviata nel 1987 e continuata per qualche anno dalla casa madre, probabilmente sino ai primi anni novanta... poi passò nell'oblio, soppiantata da radio certamente più performanti.

Presenta una parte trasmittente in grado di operare in tutti i modi ma con l'AM limitata soli 40 Watts, rispetto ai 100 garantiti per gli altri modi. La presenza di potenziometri «a slitta» nella parte sinistra e con una escursione di appena 15 mm rendeva la configurazione di questa radio piuttosto scomoda. Altrettanto criticabile, a mio avviso, l'uso del frontale realizzato in plastica verniciata: l'uso frequente dei comandi, porta la vernice a scomparire, evidenziando il colore giallastro della plastica sottostante Urlo

Nonostante tutto, la radio è molto usata (e ricercata) dai CB che vedono in essa «un baracchino con gli steroidi», cosa assolutamente irreale: la radio è, nonostante la sua configurazione «minimale», un ricetrasmettitore radioamatoriale da 100 W a copertura continua; pertanto, niente a che vedere con i baracchini... neanche con le radio «più evolute» destinate alla 27 MHz Fico.

La radio che abbiamo provato nel laboratorio di Saverio IK7IWF, si presentava abbastanza in forma, nonostante le varie sverniciature e la presenza di un evidente avvolgimento di nastro isolante nero intorno al frontalino, probabilmente messo per «nascondere» qualche sfregio sulla carrozzeria.

La radio si limita ai comandi essenziali e, per limitare i segnali in ingresso è dotata di un umile attenuatore e non sono presenti né un accordatore di antenna né un keyer elettronico entrocontenuto per la manipolazione in CW... e, se è per questo, neanche dei filtri stretti dedicati a questo modo, che sono da installare a parte come «opzione» attualmente difficile da reperire sul mercato dell'usato.

La scheda CPU all'interno della Radio Kenwood TS-140S

Dalla mancanza dell'accordatore nasceva una particolare accortezza: in presenza di ROS particolarmente elevato, la radio abbassava drasticamente la potenza per evitare problemi allo stadio finale. In pratica, una furbata che rende questa radio indistruttibile Ammicco

La radio Kenwood TS-140S con la sua apertura a libro

Dalla chiacchierata con Saverio abbiamo constatato che l'esemplare del TS-140S sul tavolo era davvero in buone condizioni, specie se confrontato con i suoi simili giunti, in passato, in laboratorio. Cosa davvero rimarcabile.

Due versioni della stessa radio

Il TS-140S aveva anche un fratello: il TS-680S che aggiungeva, ad una radio esteticamente simile, solo la banda dei 50 MHz... pertanto, HF e 50 MHz in una sola radio e con due stadi finali ma con un solo connettore d'antenna.

Inutile dire che trovare un esemplare di TS-680S non è impresa facile.

L'uscita audio

La radio Kenwood TS-140S in prova

Una radio modesta e con un audio che si presenta «secco», a causa della progettazione di base della parte di bassa frequenza. L'uscita migliora se collegata ad uno speaker esterno di qualità.

In conclusione

Il TS-140S è una bella radio, tutto sommato.

Una radio che non inganna, che non illude: è piccola ma ha molto di quello che serve e, certamente, molto di più di quanto c'è in un semplice ricetrasmettitore per la banda CB; questo spiega il gradimento che in tanti hanno avuto (ed hanno) per questo modello.

Il costo, poi, che si aggira sotto i 300 euro per un esemplare ben tenuto, ne fanno un pezzo appetibile anche per coloro che desiderano una radio da aggiungere a quella principale di stazione.

Ed infine, il video della nostra prova

Ed eccoci al video della radio, che ho registrato nel laboratorio di Saverio prima che l'esemplare fosse restituito al suo legittimo proprietario; non dimenticate di lasciare un «mi piace» o di sottoscrivere il mio canale YouTube:

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