MFJ-495 Memory Keyer
Per i meno smaliziati nell'arte della telegrafia, inizio ricordando che un "keyer" altro non è che uno strumento che, collegato ad un tasto orizzontale dotato di doppia o singola leva, genera, mediante un oscillatore ed un timer interno, i punti e le linee necessari per trasmettere in telegrafia... E sin qui, nessuna novità: congegni di questo tipo sono ormai compresi in qualsiasi radio prodotta dagli anni 80 sino ad oggi...
Diciamo che la parola magica, in questo caso, è "memory": cioè, accanto al generatore di punti e linee, ci sono dei circuiti in grado di memorizzare un certo numero di caratteri per trasmettere frasi complete: ad esempio, la chiamata, una risposta generica, il proprio nominativo, etc. Questo permette, pigiando un tasto, di inviare il messaggio prememorizzato desiderato.
Ed anche questa, non è una grande novità: funzioni simili sono presenti in molte radio "moderne" come, ad esempio, l'IC-7400 o l'FT-950.
Quindi, perché mai acquistare un oggetto simile?
Esercitarsi senza accendere una radio
Diciamo che il motivo che mi ha spinto a cercare, per lungo tempo, ed infine a comprare nuovo (lo faccio molto di rado, ultimamente) questo accessorio di stazione è stato, principalmente, per la possibilità di avere uno strumento che mi permettesse di esercitarmi con il "paddle" senza dover tenere accesa la radio ed usare il keyer in essa contenuto.
In effetti, uso prevalentemente il tasto verticale: lo trovo più comodo e mi permette di personalizzare la mia emissione. Ma il paddle, sia esso con singola o doppia leva, permette di raggiungere velocità superiori alle 20/22 WPM di uno straight key.
Molto di più di un semplice keyer
Ma l'MFJ-495 è davvero molto di più di un keyer con memoria; se il frontale mantiene una certa semplicità, il pannello posteriore, con le sue tante connessioni, ci dice che siamo di fronte a qualcosa di estremamente versatile, utile a chiunque voglia automatizzare il proprio modo di fare telegrafia, delegando ad un dispositivo elettronico la parte ripetitiva dello stare in radio...
Ma andiamo per gradi...
Le connessioni più semplici
Certamente, la connessione più semplice è con un paddle e l'uscita della manipolazione all'ingresso del tasto verticale della radio. Qualsiasi radio, purché a transistor. Sì, perché, per connettere le radio a valvole, è necessario spostare un ponticello all'interno del dispositivo. Nel mio caso, avendo solo radio "solid state", le impostazioni di fabbrica vanno più che bene; in pratica, la sua uscita, simula la presenza del tasto verticale che chiude un circuito. Il vox, presente nella radio, ci risparmia di collegare anche l'uscita PTT, comunque presente sul pannello posteriore. Per il collegamento, è consigliato un buon cavo coassiale con uno spinotto RCA ad un capo ed un Jack stereo da 6,3 mm dall'altro. Normalmente, si collegano la punta al centrale del cavo e la calza al corpo dello spinotto, evitando di collegare l'anello.
In questo modo, i messaggi memorizzati possono fluire all'interno del trasmettitore e l'operatore può intervenire in qualsiasi momento usando il tasto... Che non deve essere obbligatoriamente orizzontale... Mi spiego meglio.
Nel mio caso preferisco il tasto verticale: basta impostare, con il PC o usando il tastino del menu, che il tasto telegrafico collegato è "Manuale"; infatti, l'MFJ-495 permette di selezionale il tasto, scegliendo tra Automatico, semi-automatico e Manuale. In manuale, si può usare il tasto verticale e sfruttare ugualmente le memorie, salvate nei banchi richiamabili dai tasti, per la trasmissione automatica. Purtroppo, il tasto verticale non permette di programmare i messaggi...
Programmazione mediante computer
Il collegamento alla seriale del proprio PC di stazione rende ancora più versatile questo dispositivo. È sufficiente predisporre un cavo "dritto" (lo "straight cable" usato tra PC e periferica DCE, pin 2, 3 e 5 della porta seriale) ed un qualsiasi software di comunicazione con terminale (su Linux uso CuteCOM, estremamente facile da usare).
Con il PC si possono scrivere i messaggi e trasmetterli all'MFJ-495 che provvederà a tradurli in Morse per inviarli alla radio... Inoltre, entrando in modalità comando (digitando la tilde "~") si possono impartire comandi e memorizzare, nei banchi, tutti i messaggi che si desiderano e che saranno richiamabili mediante i tasti posti sul frontale. Ad esempio, per commutare da tasto automatico a "manuale" basta dare il comando "~PH" dove "H" sta per Handkey.
A questo punto è bene sottolineare che l'MFJ-495 è solo per la trasmissione e non decodifica i messaggi ricevuti: sul display del programma di comunicazione compariranno, infatti, solo i messaggi in fase di trasmissione siano impartiti via seriale o memorizzati sulla sua memoria interna. Infatti, a me non serviva uno strumento che decodificasse quanto ricevuto ma solo un oggetto che automatizzasse le fasi più ripetitive della trasmissione.
Altre connessioni
Tra le altre connessioni presenti sul pannello posteriore, c'è la possibilità di collegare una tastiera AT (quelle di una volta, con lo spinotto DIN di grandi dimensioni) probabilmente difficili da trovare ed un'altra presa marchiata come "remote".
Mentre la presenza del connettore della tastiera non mi ha entusiasmato più di tanto (sul tavolo non ho spazio per altri oggetti ed una tastiera ne occupa molto...) la presenza della connessione "remote" ha solleticato la mia fantasia...
Si tratta di un accessorio acquistabile da MJF (si tratta del Remote Pad, modello MFJ-70 del costo di una quarantina di dollari), vale a dire una tastiera che remotizza il tasto menu, i 4 tastini dei messaggi memorizzati e le connessioni GND, punto (DOT) e linea (DASH).
Dallo schema del dispositivo, inserito nel manuale scaricabile on-line, ho potuto rilevare che si tratta di una semplice connessione verso massa: visto che sui cataloghi dei rivenditori di questo accessorio non c'è traccia e data la facilità con cui costruirsene uno, ho pensato di realizzare una mia tastiera per remotizzare l'uso dell'MFJ-495, dato che il suo posto è su una mensola e non vicino alle radio... Probabilmente, questo sarà oggetto di un documento a parte di questo sito.
In conclusione
Concludendo la breve ed assolutamente non esauriente descrizione di questo potente accessorio di stazione, devo dire di esserne davvero soddisfatto.
Acquistato solo con il desiderio di fare esercizio, è diventato un insostituibile accessorio per tutte le radio, a prescindere dal keyer in esse installato. Probabilmente sarà comodissimo nei contest cui mi riservo di provarlo alla prima occasione di partecipazione.
Una piccola modifica
Ho notato che il cavo di alimentazione è piuttosto corto e che, dai 13,8 volt del mio alimentatore, veniva ricavata, mediante un 7805, la tensione necessaria; inoltre, manca di un diodo che lo protegga da una eventuale e fatidica inversione di polarità.
Ho quindi, allungato il cavo di alimentazione avendo cura di aggiungere in serie un diodo 7004, in grado di lasciar fluire circa un ampere, più che sufficiente per alimentare il piccolo MFJ-495 che ora è anche protetto dalla distrazione del suo proprietario...