Lo S-Meter, questo sconosciuto
Lo «smiter» ovvero l'S-meter delle nostre radio
L'S-meter, volgarmente italianizzato in «smiter» è uno strumento di fondamentale importanza per chi opera con le radio CB e radioamatoriali, dato che fornisce indicazioni sull'intensità del segnale ricevuto e rappresenta il secondi numeretto per il classico rapporto di ricezione, sia esso «599» o «59»: ecco quel «9» è proprio l'intensità letta dal nostro strumento.
Ma cos'è l'S-meter?
L'S-meter è un indicatore analogico o digitale (non amo quelli digitali, ormai omnipresenti nelle nuove radio) che misura la forza di un segnale radio in ingresso al ricevitore. La scala è generalmente graduata da S1 a S9, con incrementi di 6 dB tra un punto S ed il successivo.
Il suo funzionamento è piuttosto semplice: S1 significa segnale molto debole, quasi inudibile; al contrario, S9 indica un segnale forte, ben udibile.
Oltre S9 Si utilizzano dei dB per indicare segnali ancora più forti, sino a 60 che rappresenta il «fondo scala».
Ma perché usare una scala logaritmica?
La scala del nostro strumento è logaritmica: significa che ogni incremento di un punto «S» corrisponde a un aumento di potenza del segnale di 6 dB: questo incremento è possibile quadruplicando la potenza; vale a dire che, se con un solo Watt il mio segnale viene registrato S5, per aumentare ad S6 dovrò usare 4 Watts. Questo tipo di scala è diventato di uso comune proprio perché, nelle dinamiche del suono, l'orecchio umano riesce a percepire i cambiamenti di volume in «modo logaritmico»: anche in questo caso, infatti, significa che, per raddoppiare la percezione del volume, è necessaria una potenza di quattro volte maggiore.
Come è stata ideata la scala dello S-meter
La scala S è stata inventata per fornire un modo semplice e rapido per stimare la forza di un segnale radio ricevuto, senza dover ricorrere a misurazioni precise in decibel. Inizialmente, il valore S9 corrispondeva a un segnale considerato «buono» e facilmente comprensibile, mentre i valori inferiori indicavano segnali più deboli.
Questo strumento, apparentemente semplice, permette di valutare la qualità della ricezione: ad un S-meter alto si associa un segnale forte e chiaro, mentre un S-meter basso indica un segnale debole e rumoroso. Diventa utile anche per confrontare le antenne dato che permette di valutarne e confrontarne l'efficienza.
In taluni casi, specie se il segnale è con propagazione ottica o di terra, permette di determinare la distanza approssimativa tra la stazione ricevente e quella trasmittente: anche se non è un metodo preciso, l'S-meter può fornire un'indicazione approssimativa della distanza tra il trasmettitore e il ricevitore.
Tra i suoi limiti, è necessario considerare che non è una misura assoluta: Il valore S9 può variare leggermente da un ricevitore all'altro; può anche essrere influenzato da altri fattori, come il rumore di fondo, le interferenze e le condizioni di propagazione.
Nei miei ricordi
Lo strumenti che indicava il segnale dei corrispondenti è rimasto nella mia memoria di ragazzino che faceva il CB.
Quel segnale non era solo un indicatore di ricezione ma, ricevendo prevalentemente segnali in locale, era anche un «indicativo di stazione»: ogni emissione radio, ogni amico CB, aveva il suo punto ben preciso nel quadrante della lancetta ed il segnale, insieme alla voce, diventavano un segno tangibile dell'amico lontano dal mio shack e, spesso, anche il solo segnale era sufficiente per capire a chi apparteneva quel muto segnale...
In conclusione
L'S-meter è uno strumento essenziale per ogni radioamatore e CBista, in quanto fornisce informazioni preziose sulla qualità della ricezione e consente di ottimizzare il proprio sistema radio confrontandolo, in modo univoco, con quello del corrispondente. Comprendere il funzionamento della scala del nostro S-meter è fondamentale per interpretarne correttamente i dati.