Un Pile-Up infernale...
La domenica mattina, ci si alza sempre un pochino più tardi e, per la ricerca del DX, questo non è certo un bene. Ormai, da tempo, cerco il DX proptio nelle prime ore del mattino, sia per una propagazione sempre possibile, sia per l'assenza di molte stazioni... Ma stamattina, lo ammetto, ho fatto un po` tardi.
Sono le sette del 17 maggio e faccio un giro sulla banda dei trenta metri: per esperienza, se c'è qualche possibilità, è qui che bisogna cercare...
Giro lentamente la la manopola della sintonia e, a 10.109, ascolto un vero e proprio putiferio di stazioni: chissà chi c'è sotto, mi chiedo...
Avete sentito la stazione DX? No? Certo, in più di 30 secondi non ha mai passato il nominativo... ma se analizziamo la registrazione, ascoltiamo che ad un certo punto, un segnalino in CW, passa un rapporto di ricezione:
Il segnale è chiarissimo e forte ma manca qualcosa in questa registrazione... Manca il suo identificativo: la stazione DX non fa mai chiamata e ripete raramente il suo call. E, in questa situazione, i corrispondenti si scatenano!
Ci sono stazioni che chiamano a raffica, stazioni che coprono la stazione DX, stazioni che aspettano che gli altri finiscano per chiamare a loro volta e, tutti, coprono tutti, colpevole una propagazione che permette di sentire bene sia la stazione DX che i corrispondenti vicini.
Ma chi diavolo chiamava su 10.109 alle sette della domenica mattina? Dopo molti minuti di ascolto e di pile-up da pazzi, finalmente riesco ad ascoltare la stazione DX: si tratta di Martin, AX7GN dalla Tasmania, isola a sud del continente australiano... ma, in queste condizioni, è praticamente impossibile fare il QSO!
È solo colpa delle stazioni che chiamano?
In questo caso, a chi dobbiamo attribuire il continuo chiamare delle stazioni? Certo, la Tasmania è abbastanza ambita per noi europei, il suo segnale, oggi, era davvero buono e, per questo, tanti chiamano... magari anche a raffica... Mi chiedo ancora: è solo colpa loro?
Secondo me, è un pochino colpevole anche la stazione DX. In questi casi, quando il pile-up aumenta, e la stazione DX è la prima a saperlo, ci sono solo due cose da fare. Vediamo come Martin AX7GN avrebbe potuto fare per organizzare i QSO, lavorando un gran numero di stazioni.
Chiamare più spesso
In questi casi, una chiamata completa aiuta moltissimo. Il corrispondente, in questo caso, si limitava solo a dire di tanto in tanto, e con tempi molto randomici, il nominativo. Mai una chiamata completa, un bel CQ che facesse capire, alla pletora di stazioni chiamanti, "chi comanda"...
Rammento che siamo in telegrafia: la nota è uguale per tutti. Come si fa a distinguere la nota del corrispondente da quelle che vogliono collegarlo? Per fortuna, nessuno è in perfetta isofrequenza e, quando hai sintonizzato la stazione DX, ti concentri sul tono della sua nota, oltre che sull'intensità ed il QSB del suo segnale. Ma se la stazione DX non chiama, non riesci a memorizzarla, e non riesci neanche ad isolarla mentalmente dal QRM circostante.
Inoltre, la chiamata, avrebbe indotto il pile-up a fermarsi un attimo: quando avrebbe ripreso, Martin avrebbe potuto chiamare quello che aveva sentito più forte o del quale possedeva alcuni caratteri del call. E, piano piano, con ordine, avrebbe lavorato tutti i chiamanti. Invece era diventato un vero manicomio!
Altra soluzione: lo Split
In questo caso, un'ottima soluzione è sempre andare in SPLIT. Non c'è bisogno di usare i due VFO. È sufficiente usare il RIT della radio per chi trasmette ed il Delta-TX per chi riceve, con uno spostamento di almeno un khz.
In questo modo, i chiamanti, potrebbero "spalmarsi" da uno a due Khz sopra la frequenza DX, permettendo a Martin di scegliere, con piccole variazioni del RIT, il corrispondente preferito e lavorarlo in tutta tranquillità. La frequenza di 10.109 sarebbe occupata solo dalla sua stazione e tutti i chiamanti sarebbero contenti e tranquilli.
Facile no? Ma voglio anche dare una terza soluzione: svegliarsi prima ed alla faccia del pile-up! Ma la domenica è sempre un pochino più difficile farlo.