Episodio 42: Le antenne per il CW

Le Antenne per il CW

Vantaggi «economici» nell'usare la telegrafia

Oggi, nel 42.mo episodio del Podcast di XJA parliamo di economia... La domanda che mi pongo è: ci possono davvero essere dei vantaggi o, meglio, ci può essere un «tornaconto economico» nell'usare la telegrafia al posto di altri modi, come, ad esempio, la fonia? In questo episodio del podcast di XJA parliamo di risparmio, di direttive, di renne ed anche di Babbo Natale!

Oh, no! Ancora la telegrafia!

Spesso, quando si parla di telegrafia con un «novizio», la prima cosa di cui si discute è la difficoltà ad apprendere questo nuovo modo di comunicare.

A dirla tutta, però, non si tratta, semplicemente, di «un nuovo modo di comunicare»: ciò che si apprende con la telegrafia, è, prima di tutto, una nuova lingua ed anche, oserei dire, un sistema «economico» per usarla.

Certo, è una «lingua» ridotta all'essenziale, dove alle parole ed ai suoni tipici di ogni lingua del mondo, si sostituisce una sola nota nelle sue due uniche caratteristiche: essere «lunga» o essere «corta».

Il susseguirsi di note lunghe e corte, separate da assenze di suono, permette di comunicare in maniera estremamente efficiente perché, questa nota di poche centinaia di Hertz, sarà in grado di superare qualsiasi disturbo, qualsiasi distanza e qualsiasi «difficoltà linguistica» dato che, con le sue abbreviazioni, si sostituirà alla lingua parlata dai due corrispondenti.

Pertanto, non ci saranno difficoltà a comunicare con un tedesco, un inglese o un cinese in quanto avremo, tutti, una base linguistica comune che agevolerà lo scambio di informazioni.

Ma non solo: il sistema «mono nota» della telegrafia è estremamente efficiente... questo significa che, mentre con microfono e voce siamo costretti a strillare ed usare un pochino di potenza in più per superare il QRN o il collega «disturbatore», con la telegrafia questi accorgimenti sono un semplice ricordo Ammicco

In effetti, è molto frequente che, nonostante il rumore ed il QRM, il proprio segnale telegrafico passi ugualmente e raggiunga l'orecchio del destinatario...

E qui, diventa doverosa una precisazione: l'orecchio del destinatario, non è un orecchio «comune»... Si tratta di un orecchio allenato, in grado non solo di riconoscere lettere, numeri e parole trasmessi con note brevi e lunghe, ma anche di riuscire a distinguere un suono emesso da un corrispondente rispetto all'altro, anche se si tratta di emissioni molto vicine tra loro ed udibili contemporaneamente.

Sì, perché un bravo telegrafista, è in grado di distinguere «mentalmente» anche più di un segnale e riuscire a decodificare uno o l'altro a seconda delle esigenze del QSO. E questo diventa più facile se le due note non sono proprio in isoonda in quanto si potranno distinguere, una dall'altra, senza grosse difficoltà.

Un interessante esempio può essere l'audio estratto da MorseRunner ed un ottimo esercizio è capire quante stazioni ci sono nel pile-up Fico

Pertanto, usando la telegrafia, in caso di QRM, sarà l'orecchio allenato dell'operatore a fare la differenza e non gli strumenti informatici, come avviene nei moderni modi digitali: pertanto, la telegrafia, è il primo modo digitale per esseri umani al mondo! Anzi, qualsiasi computer, in presenza di pile-up andrà completamente nel pallone, non riuscendo più a decodificare correttamente...

Quali antenne usare

Quindi, giunti a questo punto, veniamo alla domanda principale ed al motivo di questo nuovo episodio del «Podcast di XJA»: quali antenne usare per avere la massima soddisfazione in telegrafia?

Mi piacerebbe dire: traliccio, direttiva e lineare ma... no, non è così: lavorare in telegrafia significa usare il modo più ecologico e parco di risorse possibile. In telegrafia, con poca potenza ed una semplice verticale o un dipolo autocostruiti si possono fare salti che hanno dell'incredibile... e non solo: questa semplice configurazione ed un pochino di abilità sono sufficienti anche per superare pile-up infernali (sì, abilità, il «Kung Fu» di tutte le cose...).

Ma attenzione: la mancanza di una direttiva non è assolutamente un limite. L'antenna verticale, infatti, ha una ricezione omnidirezionale ed è in grado di ricevere segnali qualsiasi sia la loro provenienza sull'orizzonte, permettendo di essere operativi in tempi brevi nei confronti della stazione DX, senza necessità di effettuare quei cambi di direzione indispensabili nel caso si usasse una antenna direttiva...

Pertanto, non solo non abbiamo bisogno del traliccio ma non abbiamo neanche bisogno di un rotore! Risata

Cosa significa avere 100 watts ed una verticale?

Tornando a fare una comparazione, i vecchi e navigati Radioamatori, solevano affermare che, usando la telegrafia e i 100 Watts della radio (ma anche meno, oserei dire) è come se, in stazione, si materializzasse un amplificatore da almeno 500 Watts e, sul tetto arrivasse Babbo Natale con le renne, accompagnati da un traliccio, un rotore ed una direttiva! E, anche se non credete all'esistenza di Babbo Natale, vi garantisco che traliccio, rotore, direttiva e renne è come se fossero lì, sul vostro tetto ad aiutarvi a fare quel collegamento con quella DxPedition che volete tanto collegare... in CW ovviamente... Fico

In conclusione

Ed anche per questo episodio è tutto: quindi 100 Watts ed un semplice dipolo o una verticalina, in telegrafia, sono più che sufficienti... basterebbe solo ricordarsi di dar da mangiare alle renne!

Ed ora, il nuovo episodio del Podcast di XJA!

Come al solito, il nuovo episodio, il 43.mo, è disponibile sia sulla piattaforma Spreaker.com (ed anche su tutte le altre piattaforme podcast...):

Ascolta "Episodio 43: Le Antenne per la Telegrafia! Ovvero, come risparmiare trasmettendo in CW!" su Spreaker.

e sulla mia apposita playlist su YouTube (ma con il numero 42); approfitto, come sempre, per rammentare qui il mio canale video https://www.youtube.com/@ik7xja: