FT8: se ne può fare a meno?
FT8 è una delle sigle più note ma anche più controverse degli ultimi anni nel mondo dei Radioamatori.
È l'acronimo di «Franke & Taylor 8», dal nome dei due suoi creatori, Steve Franke K9AN e Joe Taylor K1JT, quest'ultimo vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1993. Un'accoppiata che ha concepito un modo di trasmissione che permette lo scambio di informazioni anche con segnali estremamente deboli, garantendo, si dice, il QSO in condizioni impossibili per qualsiasi altro modo. Il numero presente, l'otto, non ha nulla a che vedere con la numerologia cinese ed il suo numero fortunato: si riferisce, piuttosto, al numero dei toni usati spaziati, uno dall'altro, di 6.25 Hz. Un segnale FT8 occupa, infatti, appena 50 Hz e, in esso, possono essere contenuti, appunto, 8 toni...
Addirittura, è in grado di ricevere un segnale molto sotto la soglia del rumore.
Per fare tutto questo, usa il predetto sistema di codifica a otto toni in grado di sfruttare ai massimi livelli i 2.5 kHz di banda passante, codificando 77 bit di informazioni in 15 secondi di trasmissione; questo si traduce in una velocità di cinque parole al minuto e consente diversi QSO contemporanei, grazie alla striminzita larghezza di banda necessaria: teoricamente, 50 connessioni contemporanee e, in pratica, almeno una trentina, visto che esistono software in grado di gestire ben 32 QSO contemporanei.
Ben 32 QSO: pertanto, per usare FT8, è necessario, per forza, avere un computer, una interfaccia per la propria radio ed anche una connessione ad Internet, in quanto il sistema ha bisogno di raggiungere i server di tempo della rete per sincronizzare le emissioni...
Quale è il compito dell'uomo in questa situazione? Nessuno... L'omino fa solo lo «schiaccibottoni», dopo aver collegato insieme i vari oggetti. Insomma, accende la radio, si assicura che sia collegata l'antenna giusta, accende il PC, collega l'interfaccia e lancia il programma: e no, non è richiesta nessuna particolare competenza, nessuna particolare attenzione. Ci penserà poi il computer (cit. Nomadi, 1985) a fare i QSO: l'operatore può anche andare a trovare l'amante e assentarsi per tutto il tempo che vuole.
Ora, mi chiedo, che senso ha tutto questo?
Sono profondamente convinto del fatto che l'operatore, attraverso la sua attività di uso costante della radio, di risoluzione dei problemi e le attività di costruzione e verifica delle proprie attrezzature, sia soggetto ad una continua e costante evoluzione ed un continuo miglioramento delle proprie capacità.
Mi chiedo e vi chiedo: con FT8, quali capacità dell'operatore vengono sollecitate e migliorate? certo non l'ascolto... certo non la capacità di scegliere la frequenza, dato che anche la conoscenza del bandplan va a farsi benedire: ho sentito, infatti, emissioni in FT8 nella parte dedicata al CW dei 20 metri. Non è richiesta neanche la conoscenza delle dinamiche propagative, dato che anche con scarsissima propagazione, il QSO è assicurato... sperando che non venga effettuato mediante la rete Internet, necessaria, lo ricordo, per raggiungere i server di tempo.
Neanche la velocità di trasmissione (5, dico 5, parole al minuto...) non è particolarmete esaltante: anche un bradipo con un tasto telegrafico verticale farebbe meglio di così e con maggiore soddisfazione... Ce l'avete presente un bradipo, vero? Però bisogna prendere atto che si possono fare diversi QSO contemporaneamente usando anche poca potenza.
Quindi, perché considerare FT8 un sistema di trasmissione al pari di fonia e telegrafia? è fatto con il PC e senza il PC non si può fare.
Addirittura, i QSO possono essere completati automaticamente senza neanche la presenza dell'operatore... Immaginate che bello un contest in cui gli operatori, impegnati in altre attività (o addormentati accanto alla radio...), si sfidano a suon di toni, PC e QSO simultanei...
Ma per favore: è ridicolo solo a pensarlo!
Però, FT8 prende piede. Molti si vantano di farci tanti bei collegamenti... Addirittura, se dico, ad esempio, d'aver collegato Tonga in CW esce il fighetto di turno che dice: «Io l'ho collegato 5 volte in FT8!». Mi viene da chiedergli: «ma l'hai collegato te o il tuo piccì?»
E la risposta, a questa domanda, è scontata... Anche perché, l'avrà pure collegato ma entrambi gli operatori potevano benissimo essere in bagno, impegnati in una subitanea dissenteria, mentre il QSO si svolgeva
Che ne pensa l'Intelligenza Artificiale?
Oggi si fa un gran parlare di ChatGPT e IA: ho voluto chiedergli un parere, usando, di proposito, la stessa domanda che farei ad un «umano».
La risposta mi ha sorpreso per il suo equilibrio e per la chiosa: «FT8 può essere una soluzione efficace per i radioamatori che cercano di effettuare collegamenti DX a lunga distanza in condizioni difficili di propagazione radio». E solo per quello, aggiungerei io:
Non credo userò mai FT8... salvo, forse, per qualche improbabile esperimento. Anche perché, se voglio parlare con un PC, vado a fare qualche domanda a ChatGPT: probabilmente, la risposta, sarà più entusiasmante... ed equilibrata
Successivamente, ho anche voluto sentire, su questo argomento, il parere di Bard, l'intelligenza artificiale di Google...