Ventoy: una USB multiboot facile facile

Una sola USB per tante distribuzioni

Il menu di Ventoy con la lista delle ISO disponibili

Sono oltre 20 anni che lavoro esclusivamente con Linux. In tutti questi anni, ho visto, letteralmente, crescere il sistema e diventare sempre più veloce, sempre migliore. Anche le distribuzioni sono aumentate ed a quelle storiche (Debian e Slackware, fra tutte) se ne sono aggiunte molte altre che vale la pena provare.

Ci sono sistemi completi e facili (Ubuntu e la sua derivata Kubuntu) che però sono un po` più pesanti di altre... ed altre più leggere, adatte a computer più datati e stanchi.

Una volta si masterizzavano le immagini su un CD, poi su più CD (Slackware 10.2 ne aveva ben tre!); poi si è passati al DVD... successivamente, i PC, specie se portatili, hanno perso il CD ed il DVD a favore delle piccole e leggere chiavette USB... e qui sorgono i problemi!

Le chiavette USB sono cresciute e diventate molto più grandi delle dimensioni stesse di una immagine ISO: rendere avviabile una chiavetta da 16 Gb per un'immagine di un Giga è un enorme spreco... pertanto eccomi a cercare un sistema facile per produrre delle chiavette USB multi distribuzione.

Si tratta, in pratica, di poter disporre di tutto lo spazio a disposizione e salvarci sopra le distribuzioni che interessano e, all'avvio, mediante un menu di scelta, individuare quella che si vuole avviare... Ammicco

Facile a dirsi ma non a farsi!

Sì, perché le soluzioni che fanno questo "lavoro" hanno spesso bisogno di sistemi proprietari (mele e finestre) e quelli «solo per Linux» potrebbero presentare qualche problema... Uffa! Urlo

Cercando in rete mi sono imbattuto in un progetto molto interessante: Ventoy

Ventoy: tutto ciò che serve in una chiavetta!

Ventoy non è una parola europea... si tratta di un termine probabilmente cinese ma di cui non ho trovato traduzione: a parte questo è un tool estremamente furbo che trasforma un disco USB in uno storage multiboot per le proprie ISO ma che si può continuare ad usare come disco per salvarci sopra altri file e programmi. Comodo, no?

Il sito internet, con doppia lingua Inglese e Cinese, definisce Ventoy come «uno strumento open source per creare un'unità USB avviabile per file ISO/WIM/IMG/VHD(x)/EFI» e, in effetti, mantiene le proprie promesse. Lo trovate al seguente indirizzo: https://www.ventoy.net/en/index.html

In soldoni, basta scaricare il tool (con Linux o altro, non ha importanza), scompattarlo, inserire una chiavetta USB e lanciare il file di installazione seguendo le istruzioni fornite: al termine, la chiavetta sarà trasformata (grazie ad un programma piccolo piccolo) in un disco di avvio che realizzerà, al momento, un menu di scelta con tutte le ISO salvate sullo spazio di archiviazione... Ma non solo!

Infatti, le ISO sono salvate «così come sono» senza particolari modifiche (come accade con altri tool) e, nello spazio eventualmente libero, possiamo salvare anche altri file (programmi compilati, immagini, MD5 di controllo, PDF di istruzione, etc) che possono essere usati senza inficiare con le distribuzioni avviabili. Le ISO possono essere copiate altrove, se necessario e, dopo la copia, possono essere verificate le corrispondenze con i relativi hash MD5 preventivamente salvato sul disco removibile.

C'è però, un piccolo risvolto negativo...

Tutto bello e funzionante ma alcune distribuzioni Linux potrebbero non avviarsi; l'autore ha comunque reso disponibile una lista di oltre 1.000 immagini perfettamente compatibili ed avviabili, tra cui tutte le principali distribuzioni.

Trovate la lista a questo indirizzo: https://www.ventoy.net/en/isolist.html

Alla fine è proprio difficile che non siate in grado di avviare la distribuzione che preferite.

Come fare l'installazione

Ventoy: applicazione in Linux

Sulla pagina del sito si trovano i vari modi per installare il tool Ventoy sul proprio supporto USB.

Nel mio caso, ho scompattato il contenuto del file scaricato, «ventoy-1.0.84-linux.tar.gz», con il secunete comando

  tar zxf ventoy-1.0.84-linux.tar.gz

che ha creato la directory «./ventoy-1.0.84/» nel path corrente.

Successivamente ho lanciato il comando indicando il disco USB di destinazione (/dev/sdc) che non deve essere montato in Linux

  sh Ventoy2Disk.sh -i /dev/sdc

Lo script prevede i parametri che seguono:

  Ventoy2Disk.sh CMD [ OPTION ] /dev/sdX
    CMD:
      -i   install ventoy to sdX (fail if disk already installed with ventoy)
      -I   force install ventoy to sdX (no matter installed or not)
      -u   update ventoy in sdX
      -l   list Ventoy information in sdX
      
    OPTION: (optional)
    -r SIZE_MB  preserve some space at the bottom of the disk (only for install)
    -s          enable secure boot support (default is disabled)
    -g          use GPT partition style, default is MBR style (only for install)
    -L          Label of the main partition (default is Ventoy)

Importante rammentare che la chiavetta USB, con il processo di installazione sarà formattata e tutti i dati eventualmente presenti in essa saranno perduti; il processo di installazione divide lo spazio disponibile in due partizioni: la prima partizione è formattata in exFAT ed è qui che si possono copiare i file delle immagini ISO o tutti gli altri file che vogliamo trasportare (io ci ho messo anche lo stesso targizzato di Ventoy). La seconda partizione, invece, è piccola, da 32 megabytes e contiene il sistema EFI (si tratta di una ESP: EFI Partition System). In testa al disco, nel suo MBR (Master Boot Record) c'è la parte «avviabile» e permette l'avvio anche dai BIOS dei PC più vecchi.

La parte destinata alle immagini ISO (la prima partizione) può essere riformattata a piacimento e sono supportati diversi tipi di file system (exFAT, FAT32, NTFS, UDF, XFS, Ext2, Ext3 ed Ext4); chiaramente, se si sceglie un partizionamento di tipo Linux, i sistemi proprietari non potranno accedere ai dati qui archiviati.

Inoltre, con il parametro «-u» Ventoy può essere aggiornato: in questo caso sono salvaguardati i dati presenti nella prima partizione (quella contenente le immagini ISO, per intenderci) e deve essere usata su una chiavetta in cui è già installato il sistema.

Da shell è... difficile!

Ventoy Web: installazione mediante browser

Giustamente qualcuno potrebbe obiettare che usare la righa di comando potrebbe essere ostico Sorpresa: esiste, comunque, la versione di ventoy su "finestra" da usare sul proprio sistema ed anche una bella novità Ammicco

Si tratta di una versione "web": basta lanciare il comando «sudo bash VentoyWeb.sh» e aprire un browser con l'indirizzo http://127.0.0.1:24680:

            $ sudo bash VentoyWeb.sh
[sudo] password di <utente>: 

===============================================================
  Ventoy Server 1.0.89 is running ...
  Please open your browser and visit http://127.0.0.1:24680
===============================================================

################## Press Ctrl + C to exit #####################

Non si può chiedere di meglio...

In conclusione...

Alla fine, Ventoy mi è proprio piaciuto e non posso che congratularmi, seppur virtualmente, con il suo autore.

Ho acquistato, a una ventina di euro, una chiavetta USB da 64 Gb e ho caricato tutte le distribuzioni che uso e che installo. Nello spazio avanzato hanno trovato spazio driver, fonts e pacchetti di installazione che mi tornano utili e che prima avevo su supporti separati.

Inutile dire che mi avanza ancora spazio e che Ventoy è anche Open Source! Sorriso

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