Le Antenne Long wire

Il contenitore della long wire autocostruita

Parrebbe proprio che il termine di "antenna" nella sua moderna eccezione di "attrezzatura per la ricezione delle onde elettromagnetiche" sia nato proprio in tempi recenti e si debba a Guglielmo Marconi, primo radioamatore in assoluto, che, anziché intraprendere la carriera in marina, come voleva il padre, preferì fare, certamente con maggior profitto, l'inventore...

A lui si deve la scoperta del "monopolo marconiano", cioè un filo di lunghezza qualsiasi in grado di irradiare le onde elettromagnetiche (al netto della sua impedenza caratteristica, che non sarà certamente intorno ai 50 ohm richiesti dal finale della radio). Ed a questo concetto si ispirano le "long wire" usate sulle nostre bande HF.

In pratica, un filo non risonante su nessuna delle nostre bande e di lunghezza qualsiasi, sono in grado di irradiare su diverse bande (realizzando, di fatto, una multi-banda) ma con una impedenza di diverse centinaia di ohm (200 o più).

In questo caso, per poterla usare con i nostri 50 ohm, si è costretti ad usare un "trasformatore" in grado di adattare (sperando con poche perdite) l'elevata impedenza dell'antenna con i nostri 50 ohm: ecco che nascono dei balun/trasformatori o degli un/un (trasformatori unbalanced/unbalanced in quanto sia radio e filo che antenna sono sbilanciati), in grado di adattare, con un rapporto predefinito, l'alta impedenta dell'aereo con quella del trasmettitore.

I trasformatori più usati sono i 4/1 (cioè da 200 ohm a 50) o, anche i 9/1 (450 ohm a 50): che permettono di usare fili (o tubi di alluminio verticali) con lunghezze da 9 a 27 metri. Spesso può aiutare l'accordo l'uso di un contrappeso che, spesso, si risolve ponendo collegando anche il palo di supporto, perchè queste antenne si usano solo con un buon accordatore.

Ho realizzato la mia prima long wire di oltre 20 metri usando le istruzioni di Ivo, I6IBE, usando come choke, per tagliare le correnti di modo comune, un doppio avvolgimento di cavo RG58 su un trasformatore di linea di un vecchio televisore a tubo catodico. Rimando al sito di Ivo per maggiori dettagli.

Impressioni

Inutile dire che quando la propagazione c'è anche un pezzo di filo va bene: ma quando il sole non fa più il suo dovere e la propagazione langua... beh, il filo cessa di essere un valido aiuto.

Ricordo che, il quell'estate 2015, non c'erano problemi per collegare stazioni europee ma questa antenna mostrava i suoi limiti con le stazioni più lontane il cui segnale era infkluenzato anche dal modo con cui il filo era steso nel giardino, dall'alto verso il basso, usando come sosteno un alto eucalipto al margine della proprietà.

Al netto della specifica esperienza e della propagazione, questa antenna resta una valida soluzione nei casi in cui si desidera una soluzione economica e veloce per il proprio mezzo aereo, considerando che basta poco per la sua realizzazione; come trasformatore usai tre bacchette di ferrite e degli avvolgimenti di filo ben spesso che potevano sostenere diverse centinaia di watts ed una cassetta stagna in plastica (quelle per impianti elettrici) per contenere il tutto, compreso il choke in cavo RG58.

Il choke balun

il choke balun autocostruito

In questo tipo di antenne è molto importante la presenza di un choke per bloccare la radiofrequenza che, sfruttando la corrente di modo comune, rientra in stazione attraverso il cavo coassiale.

Un buon sistema è avvolgere cinque spire in controfase, usando uno spezzone di RG58, sul nucleo in ferrite di un trasformatore di linea di un vecchio televisore a tubo catodico, esattamente come l'immagine che ho inserito poco sopra; la costruzione, nel mio caso, era all'interno della scatola stagna.

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