La telegrafia nella musica Pop, Rock e Jazz

Questa è una paginetta piuttosto lunga che mette insieme due delle mie passioni: la musica e la telegrafia... Per realizzarla, mi son fatto una semplice domanda: «ma quali e quante canzoni hanno incorporato segnali telegrafici

Non ci crederete ma non sono poche; certamente, la lista non sarà completa ma credo sia una delle più complete ed un buon punto di partenza per scoprire alcune curiosità; ecco la lista delle "ancore" di questa pagina:

 ÷ B52's: Planet Claire
 ÷ The Beatles: Strawberry Fields Forever
 ÷ The Clash: London Calling
 ÷ Kraftwerk: Radioactivity
 ÷ Litfiba: Sotto il Vulcano
 ÷ Eminem: Business
 ÷ Pinguini Tattici Nucleari: Forse
 ÷ Caparezza: Non me lo posso permettere
 ÷ Rush: YYZ
 ÷ Oasis: D'you Know What I Mean
 ÷ Depeche Mode: Agent Orange
 ÷ Duran Duran: Union of the Snake
 ÷ The Alan Parson's Project: Lucifer
 ÷ Pink Floyd: Astronomy Domine
 ÷ Natalia Gutierrez y Angelo: Better Days
 ÷ Jacob Collier: Box Of Stars Pt 1, del 6 Marzo 2024
 ÷ Slim Gaillard: Communications
 ÷ Manu Chao: «Me Gustas Tu» e «Merry Bues»

La ricerca e la genesi di questo documento non sono state operazioni facili ed è probabile che altre canzoni pop e rock abbiano, tra le righe del pentagramma, pezzi di trasmissioni telegrafiche: provvederò ad aggiornare la lista in futuro... Sorriso

La telegrafia come musica

«La telegrafia è musica», si sente dire spesso in giro... e la cosa è innegabile: si tratta di una nota, anche se una sola nota, interrotta ad arte per formare quei segnali audio che un orecchio addestrato ed ben allenato, può riconoscere senza difficoltà.

Notare le due parole: addestrato, perché deve superare un periodo di istruzione, ed allenato perché il telegrafista deve migliorare continuamente le sue capacità mediante esercizi ben impostati, proprio come fosse «un atleta» nella sua consueta pratica sportiva.

Tralasciando questo particolare, che dovrebbe essere chiaro a tutti coloro che, per diletto, volessero addestrarsi alla ricezione dei segnali telegrafici, l'assioma della «Telegrafia come musica», resta e, in quanto tale, non necessita di particolare dimostrazione.

Anzi, a maggior conferma, non sono poche le canzoni della musica moderna dove, gli autori, hanno inserito un pezzo di trasmissione telegrafica più o meno evidente nel brano musicale.

B52's «Planet Claire»

L'idea di questo documento mi è nata ascoltando un brano rock del finire degli anni settanta che mi è rimasto, letteralmente, in testa.

Si tratta di un pezzo dei B52's, gruppo rock che amava presentarsi ai propri concerti con la compagine femminile che indossava una strana struttura sulla testa e che permetteva la realizzazione di curiose ed incredibili acconciature. Questo elemento di plastica «a nido d'ape» somigliava al muso di un aereo americano, molto usato negli anni della seconda Guerra Mondiale e seguenti: una vera e propria fortezza volante dal muso arrotondato. Si tratta, infatti, del B-52, un aereo da cui, negli anni 50, si mutuò il termine per la struttura «ad alveare» da mettere sulla testa delle donne per creare una particolare acconciatura (alla Marge Simpson, per intenderci...). Da tutto questo fu tratto il nome del gruppo musicale di cui parliamo...

Ora, tornando alla musica, i B52's, nel 1979, pubblicano il secondo singolo della loro carriera: si chiama «Planet Claire» ed è ispirato al ben famoso «Peter Gunn's Theme» di Henry Mancini pubblicato negli anni '50 (un brano famoso, ripreso anche dai Blues Brothers nella colonna sonora del loro costosissimo film...).

Il pezzo dei B52's comincia proprio con una trasmissione telegrafica che si sente all'inizio del brano e che trascrivo di seguito: «NAWS DE CFH II ZKR F13384FHH 61HG ...» e poi comincia la canzone dove, il cantante del gruppo suona uno strano strumento: un piccolo Walkie Talkie e, a ritmo «telegrafico», azione il tastino «call» per trasmettere «I T»... Il brano si piazzò al 24.mo posto nella americanissima classifica Dance e Club di Billboard... niente male.

Che cosa potrebbe significare il messaggio?

Per i più curiosi, sveliamo subito che si tratta di un messaggio in codice, con un testo inventato, tra due stazioni: la «NAWS» che sta per «Naval Air Weapons Station» e la «CFH», sigla che indica una stazione radio navale delle forze armate canadesi situata a Brooklyn, in Nuova Scozia... Mentre «ZHR» è una abbreviazione del Codice Z (usato tra i marittimi militari e mercantili) che sta per «Sto monitorando la frequenza di... kHz (o MHz)» e, quindi «F13384» altro non sarebbe che la frequenza monitorata... poco sotto i 20 metri radioamatoriali...

Ve lo propongo di seguito nel video originale restaurato, disponibile su Youtube; da notare le strane capigliature delle due donne presenti, una delle quali ha ben visibile «l'alveare» sulla testa (il B-52, appunto):

Altre canzoni... telegrafiche

Ma l'esempio di Planet Claire non è il solo: anzi, il brano dei B52's è davvero in buona compagnia di altri pezzi musicali, anche molto famosi, che vediamo proseguendo questa pagina.

The Beatles e la loro «Strawberry Fields Forever»

La canzone parte con il suono caratteristico del Mellotron, uno strumento inventato nel corso degli anni 60 e divenuto famoso per essere il primo «campionatore» di suoni grazie a nastri pre-registrati con i suoni che si volevano «imitare» e che permettevano, grazie agli effetti applicabili, di riprodurre melodie davvero particolari.

Fu portato al successo dalle band che si rifacevano al suono del Rock Progressivo e, soprattutto, Psichedelico proprio come lo stile dei Beatles del 1967, anno in cui la canzone fu pubblicata.

Tralasciando queste curiosità, tra le note iniziali del Mellotron, proprio al 16.mo secondo, si nota una coppia di segnali telegrafici: parrebbe un CQ... parrebbe... ma qualcuno c'ha riconosciuto anche altre lettere:

The Clash, «London Calling»

«Londra chiama le città lontane»... cominciavano più o meno così le trasmissioni di Radio Londra durante la Seconda Guerra Mondiale... e, dato che si parla di Radio Londra, come non ricordare il «dih-dih-dih-daaah» con cui cominciavano le sue trasmissioni? Era, apparentemente, l'inizio della Quinta Sinfonia di Beethoven ma, in realtà, era anche la «V» di Vittoria:

Audio: la V di Radio Londra della Seconda Guerra Mondiale

Ora, questo brano del 1979, che si riferisce proprio al triste periodo bellico, ha, al suo interno, una trasmissione telegrafica: la si ascolta benissimo sul finire del brano dove, netto, compare un segnale di SK ripetuto più volte senza spazi:

Kraftwerk, «Radioactivity»

Beh, questa «intromissione telegrafica» c'era proprio da aspettarsela dal gruppo tedesco dei Kraftwerk; anche perché è il title-track del loro album del 1975 che, tra gli altri titoli, si presentava con brani come «Antenne», «Ohm sweet Ohm» e «Transistor": insomma, un LP che ogni radioamatore che si rispetti dovrebbe possedere Ammicco

Nel brano in questione, «Radioactivity», dopo il minuto 1.18 c'è la parola RADIOACTIVITY ripetuta due volte e pochi secondi dopo il terzo minuto, è possibile ascoltare una trasmissione telegrafica: RADIOACTIVITY IS IN THE AIR FOR YOU...

In altre versioni presenti su YouTube, però, la trasmissione telegrafica è assente.

Litfiba, «Sotto il Vulcano»

Neanche i Litfiba hanno resistito alla tentazione della telegrafia; il brano, del 1993 e secondo estratto dall'album «Terremoto» contiene, concordemente alle parole, il segnale di SOS all'inizio (nei primi 10 secondi) ed il nome del gruppo «Litfiba» alla fine del pezzo ma con una trasmissione non proprio... precisa: credo abbiano voluto trasmettere il nome del gruppo ma c'è uno «spazio extra» che portano a tradurre «LITINIBA» dove la I e la N sono state trasmesse «spaziate»... se le avessero trasmesse senza spazio, sarebbe stata una «F», come nelle probabili intenzioni

Eminem, «Business»

Si tratta di un singolo del famoso rapper pubblicato nel 2002.

Il brano comincia con qualcosa che sembra una sigla radioamatoriale turca: TA0WBC. Qualcosa da far drizzare le orecchie a qualsiasi radioamatore... ma, in realtà, non esiste un radioamatore turco con questo nominativo.

A quanto pare, è un qualcosa mutuato da una importante trasmissione radiofonica che cominciava proprio così... almeno dalle poche informazioni raccolte in rete.

Pinguini Tattici Nucleari, «Forse»

Ed ecco un pezzo recente di una band italiana: si fanno chiamare così per una birra scozzese che parrebbe essere, con i suoi 32 gradi, la più alcolica del mondo... evidentemente deve essere anche molto buona fico.

Si tratta del singolo uscito a gennaio 2023 che, al minuto 2.37 (molto veloce) ed alla fine del brano, e per ben due volte, ripete la parola «Forse» in telegrafia:

Caparezza, «Non me lo posso permettere»

«Ragazzi, andate tutti via... non me lo posso permettere»... comincia così il pezzo del mio conterraneo Caparezza dal titolo, appunto, «Non me lo posso permettere», tratto da Museica, il suo sesto album da studio pubblicato nel 2014.

Il brano citato contiene una frase in telegrafia nel bel mezzo della canzone: a 2.30 minuti si ascolta, ad una discreta velocità (più di 30 WPM), «TRADURRE NON SERVE» che si fonde molto bene con il ritmo della camzone:

Rush, «YYZ»

I Rush sono un gruppo rock formatosi sul finire degli anni 60 a Toronto, in Canada. 1La loro musica è simbolo del miglior Rock Progressivo internazionale anche se, in Italia, non hanno avuto il riscontro che meritavano.

Personalmente li ricordo per «The Spirit of Radio», un vero inno alla nostra passione, anche se il brano è diretto più alla radio broadcast che a quella radioamatoriale e, ancora forse, in termini non proprio positivi... ma l'inizio del video con l'Italia e Guglielmo Marconi mi rende, comunque, orgoglioso, come italiano e come radioamatore.

Tralasciando questo particolare, dove sta la trasmissione telegrafica nascosta in YYZ?

La risposta è semplice: da nessuna parte! Non c'è una trasmissione telegrafica nascosta perché... è la stessa canzone ad essere una trasmissione telegrafica!

Dalla testimonianza del leader del gruppo, infatti, si viene a conoscenza che la canzone nasce quando uno dei componenti stava facendo un corso da pilota a Toronto: nella cabina di pilotaggio dell'aereo si sentiva, continuamente, l'indicativo dell'aereoporto di Toronto (YYZ, appunto) che, con il suo suono cadenzato ha ispirato l'intera canzone che ha per titolo, ma guarda un po`, YYZ.

Pertanto, il ritmo che sentite e la musica prodotta non sono altro che le lettere «YYZ» ripetute senza pausa... Del resto, non vi dicevo che «il CW è musica»?

Tuttavia, se si osserva bene il video, punti e linee si succedono nel giusto ordine Fico

Oasis, D'you Know What I Mean

E niente... chissà perché questa rockband britannica mi ricorda i grandi comici Pugliesi Toti e Tata che, negli stessi anni 90, li imitavano molto bene nella loro trasmissione televisiva «Tele Durazzo»...

A parte questo, nel brano di apertura del loro album del 1997, dal titolo «Do you know what I mean?», c'è una trasmissione telegrafica.

È difficile interpretarla chiaramente ma sembra essere un SOS, proprio all'inizio di questo video epocale girato nei Royal Docks di Londra, molto cambiati dal 1997 ad oggi.

Depeche Mode, «Agent Orange»

Siamo nel 1987, grande anno di musica e, proprio nella primavera di quell'anno, il gruppo inglese dei Deleche Mode pubblicava l'album pluripremiato «Music for the masses» da cui, proprio il 27 Aprile veniva estratto il primo singolo: «Strangelove».

La particolarità di questo 45 giri, fu quella di avere, nel «lato B» un brano completamente strumentale dal titolo, tristemente famoso, di «Agent Orange». Per chi non lo ricordasse, l'«agente arancio» era il nome in codice dato dagli americani al defogliante usato nella giungla del Vietnam durante la guerra che infiammò l'Indocina tra gli anni 60 e 70. Un composto chimico usato per impedire che i Vietnamiti si nascondessero nella giungla ma, anche, tossico e cancerogeno per gli uomini, a prescindere dalla divisa che indossavano, visto che conteneva diossina.

A parte questo, a partire dal quarto minuto, si sente, in sottofondo ad un telefono occupato, una trasmissione telegrafica: viene trasmesso alcune volte il termine LAXY, parola slang che potrebbe essere un misto tra le parole «Lax» e «Lazy» o, anche, «Lazy» e «Sexy».

Duran Duran, «Union of the Snake»

Altro gruppo inglese, ed altro brano con un «cameo» telegrafico.

Era il 1983 e loro, i Duran Duran, erano ascoltatissimi, idoli di stormi ragazzine oggi diventate nonne che si scioglievano per Simon Le Bon, nomen omen del leader del gruppo. Proprio nell'ottobre di quell'anno esce il loro singolo «Union of the snake», primo estratto del terzo albun in studio. Dal punto di vista musicale, il singolo strizza l'occhio a «Let's Dance» di David Bowie ma ha qualcosa in più: al minuto 3.10 si ascolta in sottofondo una trasmissione telegrafica... anche in questo caso, il cameo in CW, è un SOS ma non credo che avessero davvero gran bisogno di aiuto:

The Alan Parson's Project, «Lucifer»

Siamo sul finire degli anni 70, il 1979 per l'esattezza, ed a 10 anni dall'ultimo concerto dei Beatles (quello sul tetto degli Apple Studios) in cui Alan Parson compare per la prima volta nel team come ingegnere del suono.

È passato tanto tempo e, a Montecarlo, lui ed il suo gruppo registrano EVE, il quarto album da studio in cui cantano solo voci femminili. Ma uno dei pezzi è solo musicale: si chiama «Lucifer» e contiene, per una trentina di secndi una trasmissione telegrafica...

Parte quasi in sordina al trentesimo secondo e continua, in crescendo, trasmettendo sempre lo stesso messaggio: «WW VVV DE 6»... e basta: solo e sempre quello... Sicuramente, un significato lo ha, considerato che WW è l'abbreviazione di Well Woman (in ambito medico, una donna che fa prevenzione di eventuali malattie) e che le donne in copertina presentano, appunto, segni di malattie sotto il velo nero... quindi, tradotto, «Women Well sono in ascolto de 6...» dove il 6 in una canzone con questo titolo è tutto un dire...

Nei lavori musicali, nulla è lasciato al caso e tutto ha un senso ed usare la telegrafia nascosta in una canzone è sempre una finezza incredibile.

Pink Floyd, «Astronomy Domine»

Alla fine di novembre 2023 un collega, Eliseo IK6BAK, che ringrazio, mi segnala un brano dei Pink Floyd che contiene «una specie» di trasmissione telegrafica subito dopo l'inizio.

Si tratta del primo album in assoluto pubblicato dai Pink Floyd e scritto, niente meno, che dal mitico Sid Barret. Astronomy Domine, infatti, è una delle prime tracce dell'album del gruppo «The Piper at the Gates of Dawn», pubblicata nel 1968.

Il testo del messaggio non è mai stato decifrato, anche perché non dice assolutamente nulla: si tratta di una serie di suoni brevi e lunghi che vogliono essere solo, nella mente degli artisti, «un netto richiamo al morse», come giustamente ha riportato Eliseo nel commento che potete leggere nel guestbook di questo sito. Curioso, inoltre, il gioco di parole con «Domine»: Dominio in inglese ma Signore in latino:

«Better Days» by Natalia Gutierrez y Angelo

In questo caso non si tratta di un brano famosissimo (sfido chi ne conosceva l'esistenza prima di giungere a questo punto) ma è stato un pezzo di musica POP utile ed importante.

Siamo in Colombia nel 2010: le forze rivoluzionarie della FARC hanno fatto molti prigionieri tra i soldati dell'esercito regolare colombiano.

La risposta dello stato non si fece attendere: molti furono liberati ma era necessario far sapere anche agli altri che le cose stavano andando per il meglio. C'era, però, un grosso problema: nessuna sapeva dove fossero e come fare a recapitare loro un messaggio.

Ed è proprio nei momenti in cui non sai che pesci prendere che arriva la genialata: a qualcuno venne in mente di creare una canzone con un messaggio nascosto. Ma non una canzone qualsiasi: doveva essere un tormentone, un motivo che ti entrava in testa per rimanerci.

Il difficile compito fu dato ad un piccolo studio di produzione di jingles commerciali che si avvalse di musicisti e produttori musicali; fu preparata una canzone orecchiabilissima e, nel ritornello, furono nascoste una trentina di parole trasmesse in codice morse e confuse nella musica. Il messaggio, in spagnolo, diceva: «19 persone salvate. Tu sei il prossimo. Non perdere la speranza». Il messaggio è ripetuto ben tre volte: al minuto 1.32 ed al ritornello successivo al minuto 2.30 ed al minuto 3.30, sul finire della canzone.

Il motivo fu trasmesso da oltre 130 radio grandi e piccole sparse sul territorio colombiano: divenne un grande successo musicale per il suo ritmo allegro e spensierato ed il messaggio nascosto giunse, certamente, a destinazione, dato che i militari conoscevano la telegrafia.

Chiudo questa pagina con il brano su Youtube, convinto che, dopo l'abbandono della telegrafia, nessuno di loro, oggi, avrebbe compreso il messaggio abilmente nascosto tra le note:

«Box Of Stars, Pt 1» by Jacob Collier

Jacob Collier, classe 1994, è un compositore e polistrumentista britannico; per chi non lo conoscesse, ha vinto be cinque Grammy Awards (l'equivalente per la musica dell'Oscar che viene assegnato al cinema) su ben 12 nomination!

Recentemente, esattamente il 6 marzo 2024, l'artista ha pubblicato su YouTube un pezzo che contiene due volte, esattamente al 1 minuto e 48 secondi e al minuto 4 e 28 secondi, una trasmissione telegrafica che dice «WAKE UP»... ringrazio Norm IZ6FXS, un amico di una chat di cui faccio parte, per avermela segnalata fico

«Communications» di Slim Gaillard: Un omaggio alla telegrafia

Uno dei brani della telegrafia applicata alla musica ed un esempio di come la vocalizzazione dei suoi segnali sia utile ad apprenderla è proprio la canzone «Communications» di Slim Gaillard, pubblicata tra il 1945 ed il 1947; si tratta di un brano vivace e stravagante che celebra il potere della comunicazione in tutte le sue forme. Il testo, pieno giochi di parole, contiene il messaggio sull'importanza di connettersi con gli altri, sia a livello locale che globale.

Tuttavia, l'elemento chiave della canzone è uno solo: la telegrafia, che non solo viene menzionata in diverse strofe ma. Gaillard, usando il suo caratteristico vocalese, usa la telegrafia come ritornello del brano, usando il segnale CQ trascodificato con il suono "Dah dit dah dit, dah dah dit dah".

Non resta che ascoltarla per capire la grandezza del suo autore (un grazie per la segnalazione a Leo, IW5CWC):

Manu Chao: «Me Gustas Tu» e «Merry Bues»

«Me Gustas Tu» di Manu Chao è una canzone allegra e contagiosa che celebra l'amore e la vita. Il ritmo vivace e la fusione di generi musicali, tra cui ska, reggae e latino, creano un'atmosfera energica e coinvolgente.

Il testo è semplice e ripetitivo, con la frase «Me gustas tu» che si ripete in continuazione ma, sul finire del pezzo ecco che vien vuori la nostra amata telegrafia: solo alcune lettere, due «R» ed una «F» che concludono la canzone...

Il brano è tratto dall'album del 2001 «Pròxima estaciòn: Esperanza» che si apre con «Merry Blues»... Beh ,anche questo brano, certamente meno consosciuto del precedente, nasconde la sorpresa di un messaggio in telegrafia. A partire dal 20.mo secondo è possibile ascoltare «ATEA EREA» ripetuto due volte... Chissà cosa avrà voluto dire...