Note operative in CW

Capita molto spesso che molti amici, che si avvicinano alle frequenze amatoriali ed al modo di operare di noi Radioamatori, mi chiedano informazioni sulle regole da seguire nei QSO sulle nostre bande.

Un antico tasto telegrafico in una pubblicita` del 1875

Cominciamo subito col dire che i collegamenti tra radioamatori, per legge, dovrebbero limitarsi allo scambio di informazioni tecniche e meteo del luogo in cui si opera... Nessuna parola dovrebbe essere spesa per chiacchierare del più e del meno, facendo salotto su argomenti avulsi dal contesto radio... Non si parla di donne (rivolto a noi maschietti, ovviamente...), non si parla di argomenti di varia umanità e, men che meno, pena la scomunica e la denuncia, si parla di politica. Si parla solo ed esclusivamente di tutto ciò che riguarda la radio...

A maggior ragione, per quelli che si fossero avvicinati alle nostre bande provenendo dalla banda cadetta, ribadisco che no, non esiste il famoso "brecco brecco" per cominciare un QSO!

Svolgendo molto del mio traffico in telegrafia, mi concentrerò, in questo documento, esclusivamente sulle modalità di svolgere un QSO in CW ma sappiate che questo "schema" è utilizzabile, senza eclatanti differenze, anche in fonia.

Come chiamare...

Il vibroplex di Horace Martin in una pubblicita` del 1906

Non esiste che un Radioamatore accenda la radio, scelga una frequenza libera e chiami... La prima cosa da fare, dopo aver trovato una frequenza che sembra libera, è chiedere se, effettivamente, la frequenza non sia usata da altri. In telegrafia questa operazione si compie trasmettendo, una o due volte, il gruppo "QRL?" che si traduce in fonia con la domanda "È in uso questa frequenza?". Se non c'è alcuna risposta (di rado qualcuno risponderà "no"), si può cominciare a chiamare con il solito CQ.

Vediamo un esempio di chiamata in telegrafia:

CQ CQ CQ DE IK7XJA IK7XJA IK7XJA AR

Niente si speciale: tre volte il gruppo CQ, tre volte il proprio nominativo e il gruppo "AR".

Noterete che alla fine, non c'è il K o il "PSE K". Sarebbe infatti considerato errato farlo: è meglio il gruppo AR, trasmesso senza spazio tra la A e la R. Trasmettere, infatti, in chiusura chiamata il PSE K sarebbe inopportuno, visto che il QSO non è stato ancora avviato e, pertanto, nessun corrispondente potrebbe dare "conferma" di ricezione. Pertanto, limitiamo il K o PSE K solo dopo che il nostro QSO è cominciato...

Come rispondere...

Ma il problema non è solo chiamare: è anche rispondere! In telegrafia, quando si ha intenzione di rispondere ad una chiamata, immaginiamo la risposta alla chiamata precedente da un ipotetico corrispondente C0LL, sarà da farsi in questo modo:

IK7XJA DE C0LL C0LL PSE K

Notare che ho messo prima il nominativo della stazione che sto chiamando (una sola volta: il mio corrispondente sa come si chiama: inutile ripeterglielo) e due volte il nominativo del chiamante (in modo da scongiurare che un improvviso QSB gli abbia fatto perdere parte del call).

Questa sarebbe la risposta canonica... in essa è opportuno indicare chiamato e chiamante per evitare fraintendimenti. Ma se si vuole collegare una stazione DX che sta macinando stazioni su stazioni, non è opportuno trasmettere questa lunga risposta che farebbe storcere il naso ai corrispondenti. In questo caso, il chiamante, e solo dopo essersi accertato del nominativo, si limita a trasmettere, una volta sola, il proprio nominativo, o anche una parte di esso.

Qualcuno si chiederà il motivo per cui ho sottolineato di chiamare solo dopo essersi accertati del call del corrispondente. Perché, in molti, trasmettono senza sapere se ricevono davvero la stazione DX perché il pile-up glielo impedisce e perché si fidano di ciò che compare nelle righe del DX Cluster. Quindi, chiamate solo se siete certi di copiare chi desiderate chiamare...

Quali informazioni scambiarsi

Anche in questo caso, è necessario fare due distinzioni.

Se si è cominciato un QSO con una stazione DX, che sta macinando decine di QSO, il collegameto si limita al solo rapporto di ricezione che, in caso di CW, è costituito da tre numeri che indicano la comprensibilità (da 1 a 5), il segnale sullo strumento della radio (da 1 a 9) e la qualità della nota (da 1 a 9 ma, di solito, si passa sempre 9... anche perché è molto raro al giorno d'oggi che qualche collega si presenti con la nota telegrafica impastata nell'alternata... Nel caso dei contest o delle stazioni DX il rapporto è sempre 599, con il nove abbreviato ad N. Basta. Il QSO finisce lì.

Nel mio caso, una risposta in un contest o ad una stazione DX si limiterebbe al saluto, al ringraziamento, al segnale ed ai saluti:

GA TU 5NN 73

Veloce ed essenziale: non c'è tempo da perdere! Non sognatevi mai, in contest o con una stazione DX di passare il nome, il QTH o altro, pena essere impiccati, alla prima occasione, sul palo più alto della vostra stazione e con l'RG8-Mini appena comprato per la vostra antenna...

Diverso il caso in cui il QSO è con una stazione fuori da un contest o da un raro DX. In questo caso guida chi chiama... pertanto, ipotizziamo che alla mia chiamata abbia risposto C0LL. Riprendendo a trasmettere, a lui passerò il rapporto di ricezione, che va dato per primo: in questo modo il collega si sincera di come lo ascolto e da questo capirà quante volte dovrà ripetere le informazioni... Se il mio segnale è 599 certamente ne bastano un paio... se è 419 sarà opportuno abbassare la velocità e ripetere più di una volta. Dopo il segnale, viene il nome: è sempre gradito sapere con chi si sta parlando e, infine, il proprio QTH magari indicando la città importante più vicina. Nel mio caso, raramente trasmetto Casarano ma, più spesso, NR LECCE perché Lecce è la città più importante ma anche perché è più breve ed ha un bel suono. Dopo questo primo scambio, si dà la parola al corrispondente.

Ora la stazione che ha fatto chiamata CQ ha passato i dati; il corrispondente dovrebbe attenersi alle stesse informazioni, quindi passerà rapporto di ricezione e, di seguito, nome e QTH solo se la prima stazione li ha passati. Se la stazione che chiamava non li ha passati, inutile dare i propri: ci si limita al solo rapporto di ricezione. Questo significa che, chi chiama, ha intenzione di collegare il maggior numero di stazioni, magari sfruttando una certa apertura propagativa o il poco tempo a disposizione per il proprio hobby: immaginate, ad esempio, un collega in pausa dal lavoro che approfitta per fare qualche collegamento.

Ed a proposito di aperture propagative, bisogna qui sottolineare che il QSO cambia se fatto su frequenze superiori alle HF. In VHF e bande superiori il QSO si limita, infatti, al segnale ed al proprio locatore che, nel mio caso, è JN90BA ed indica la posizione geografica specificando un quadrato di circa 3,5 km di lato alla nostra latitudine. Questo perché, in VHF le aperture sono molto veloci ed i segnali ruotano in continuazione quindi non c'è tempo per lunghi QSO.

E le altre informazioni?

Veniamo ora alle altre informazioni che si possono passare, principalmente le "Running Conditions", abbreviato in RIG e le "Weather conditions" abbreviato WX. Queste si passano solo se la stazione che chiamava, da parte sua le ha passate per prima, per lo stesso motivo di cui sopra. A volte, educatamente, la stazione che ha fatto chiamata trasmette un "QRU?" e passa ai saluti... Questo vorrebbe dire che non ha intenzione di continuare e, se non ci sono messaggi importanti, chiuderebbe. Dopo il "QRU?", di norma, il QSO finisce. Il tutto nel massimo rispetto e nella massima educazione.

Il Rag Chewing in CW

Quanto innanzi esposto si limita allo stretto indispensabile per un QSO... però... però ci sono anche coloro che preferiscono fare salotto, sia in fonia che in telegrafia. Quindi certamente lo scambio di segnale, nome e QTH, ma anche condizioni di trasmissione e condizioni meteo ed altro il tutto per QSO di lunga durata.

Quando il QSO in telegrafia supera i 30 minuti, si parla di Rag Chewing, dove "Chewing" è la stessa parola che compone il termine inglese di Chewing Gum, la "gomma da masticare"... Qui si "mastica" il QSO per molto tempo, sia perché si ha piacere a farlo, sia perché qualche gruppo di telegrafia indìce dei concorsi e relativi "diplomi" per le stazioni che seguono questo stile di trasmissione. Ma, certamente, questo è tutto un altro discorso.

Ed ora, l'episodio del Podcast di XJA

Come per altre pagine del mio sito, anche questa può essere ascoltata mediante il mio Podcast con un apposito episodio che si può ascoltare mediante il widget che segue:

Ascolta "Episodio 14: Alcune note operative sulle bande Radioamatoriali" su Spreaker.