Icom IC-781
Le radio che hanno fatto storia: la prima radio col monitor!
Torniamo ancora indietro alla fine degli anni 80... Non me ve vogliate ma quegli anni là, insieme ai 90, hanno consegnato, al mondo dei radioamatori, le radio più belle ed interessanti, frutto di una vera e propria guerra tra i tre marchi principali: Icom, Yaesu e Kenwood.
Da questo fervido periodo nasce la radio di cui parliamo oggi. Si tratta di un vero mostro, un qualcosa cui nessuno, prima aveva osato, neanche lontanamente, pensare.
Oggi, il protagonista è la radio Icom IC-781!
Una radio incredibile
Non credo proprio di aver esagerato... il panorama degli apparati radioamatoriali di fine anni '80 era un vero e proprio, affascinante, «campo di battaglia», dominato da veri giganti e, mentre Icom e Kenwood si contendevano la supremazia con modelli di punta come l'Icom IC-765 e il Kenwood TS-940S, un vento di cambiamento stava soffiando. In questo periodo di apparente stabilità, Icom, forte dei successi ottenuti con l'IC-751A e l'IC-761, stava preparando una mossa che avrebbe scosso il mercato sin dalle sue fondamenta.
E così, in un momento di grande fermento tecnologico, Icom presentò una radio che non era semplicemente un'evoluzione, ma una vera e propria «rivoluzione»: era l'Icom IC-781. Diciamolo chiaramente: si tratta di un'apparizione futuristica, di un capolavoro di ingegneria che sembrava arrivare direttamente da un'altra epoca, dal quel lontano futuro dove le «radio con il monitor» sarebbero state una cosa normale.
Ed una cosa molto, ma molto, meno normale era trovare queste radio alla fine degli anni 80!
Un periodo storico ricco di innovazioni
Il periodo storico in cui nacque l'IC-781 era un crogiolo di innovazioni. La fine degli anni '80 vide l'esplosione dei personal computer che si diffondevano nelle case e prendevano posto sulle scrivanie delle aziende, la miniaturizzazione dell'elettronica e l'avvento di nuove tecnologie digitali erano ormai alla portata i tutti; nelle nostre stazioni erano entrati «DX cluster» e «packet radio», che sfruttavano una rete fatta di radio VHF ed UHF, di «nodi» e «digipeater». Era un periodo di boom economico e, con la caduta del Muro di Berlino, pareva giungere un momento di grande fiducia e di una corsa verso il futuro. E questa nuova radio, l'Icom IC-781, incarnava perfettamente questo spirito: era una radio che guardava avanti, che anticipava le esigenze dei radioamatori di domani.
Volendo giudicare questa radio soltanto dal suo aspetto, dobbiamo dire subito che era qualcosa di estremamente intrigante: l'IC-781 era imponente e suggestivo. I suoi controlli, disposti elegantemente sul frontale non erano solo funzionali, ma comunicavano una sensazione di potenza e precisione. Ma ciò che lo rendeva davvero unico era la sua caratteristica più rivoluzionaria... uno schermo! Per la prima volta un piccolo monitor CRT a fosfori ambra da ben 5 pollici era lì, al centro del pannello frontale della radio e, un radioamatore, poteva non solo ascoltare le onde radio, ma anche visualizzarle, una vera e propria onda che prendeva forma davanti ai suoi occhi, scansionando la banda di 50, 100 o 200 Khz con un innovativo analizzatore di spettro! Questo era un balzo in avanti straordinario, che permette, ora, una comprensione più profonda e intuitiva della banda in cui si opera!
Un monitor per controllare tutto
Ma l'utilità del monitor non finiva qui: riproduceva i messaggi RTTY, il Packet, il modo AMTOR ed il CW che erano decodificati grazie ad un terminale esterno... Beh, a quel tempo, pretendere di avere incorporato anche il terminale, era davvero chiedere troppo...
Con le sue 99 memorie, l'Icom IC-781, offriva una flessibilità ed una capacità di personalizzazione mai viste prima: permetteva di memorizzare la frequenza ed i principali parametri operativi ed una batteria tampone teneva alimentata la memoria quando la radio era spenta. Non solo: le batterie «tampone» erano due, una per le memorie e l'altra per l'orologio interno. Tutti i filtri erano già di serie, aveva il keyer incorporato, accompagnato da accordatore ed alimentatore, che trovavano posto all'interno del generoso chassis.
I comandi sono tantissimi, in grado di modificare qualsiasi parametro operativo; addirittura è presente il controllo dei toni alti e bassi nell'audio ricevuto ed un potenziometro per variare l'AGC (il controllo automatico di guadagno)! In una delle tre file di potenziometri sfilano quelli «a scomparsa», già adottati anche per il 761 ed il 765 ma, mentre in questi due modelli Pass Band Tuning e IF Shift litigavano, qui Icom introduce il «Twin PBT», un doppio Pass Band Tuning... Due al posto di uno, perché è sempre meglio abbondare!
Uno sguardo da vicino
L’Icom IC-781 ha ben quattro medie frequenze, con la prima a 46.5 Mhz (molto meno del 765 che era a 69 Mhz) ma con un ascolto altrettanto pulito... incredibile: tu accendi la radio ed ascolti un rumore bianco da fare invidia, con quei segnali netti che non fanno rimpiangere la mancanza del DSP, il processore digitale del segnale ricevuto. La potenza poteva essere impostata sino a ben 150 Watts che diventavano 75 in AM... ma in AM, sappiamo benissimo, il traffico sulle nostre bande non esiste... o quasi...
Era nata una radio superba, possente, costruita per durare e per eccellere. Non era solo un ricetrasmettitore, ma un vero e proprio strumento di esplorazione delle bande di frequenza che apriva nuove frontiere nel mondo delle radiocomunicazioni. L'Icom IC-781 non fu solo una radio di successo, ma un simbolo di un'epoca, un monumento all'ingegno e alla visione che ancora oggi ispira e affascina gli appassionati.
Tra gli accessori «opzionali», c'era davvero poco da aggiungere... Del resto cosa vuoi aggiungere ad una radio già nata perfetta? Certamente un microfono da tavolo e, per l'occasione, nel 1989, Icom lancia SM-10, un microfono da tavolo a «collo d'oca» con equalizzatore e VU Meter... Una figata! Il famoso microfono desktop SM-8 restava, comunque, una valida opzione. Immancabile il classico SM-20, altoparlante esterno con filtri passivi. E poi, niente altro: bastava la radio con la sua stazza ed i suoi 23 Kg di peso!
Ultima nota, il prezzo: sul «catalogo della famosa ditta», primo quadrimestre 1994, la sua quotazione era pari a quella di una vettura di media cilindrata: quasi 18 milioni di vecchie lire, grosso modo, 18.000 euro di oggi... beh, non proprio alla portata di tutti!
In conclusione
In sintesi, l'Icom IC-781 fu una radio rivoluzionaria che cambiò il volto del mercato delle radio per i radioamatori. La sua innovativa tecnologia, la sua relativa facilità d'uso e la sua robustezza la resero una delle radio più desiderate tra gli appassionati di tutto il mondo. Ancora oggi, l'IC-781 è ricordata come una delle migliori radio di tutti i tempi, un vero e proprio capolavoro dell'ingegneria elettronica. Averla a quel tempo era molto difficile visto il costo spropositato ma, ancora oggi, trovarla usata ed in buone condizioni, non costa davvero poco.
Ed ora, l'episodio delle radio che hanno fatto la storia!
Ed ecco il nuovo episodio del Podcast di XJA; come sempre è disponibile sul mio canale spreaker.com con il numero 67:
Ascolta "Episodio 67, le radio che hanno fatto la storia: Icom IC-781" su Spreaker.
ed, ovviamente, sul mio canale youtube: