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Samuel F. B. Morse

Poco più di duecentosette anni fa, precisamente il 27 Aprile del 1791 nasceva Samuel Finley Breese Morse, ideatore di quella particolare codifica dell'alfabeto mediante punti e linee che prese, appunto, il nome di Alfabeto Morse.

Già dal nome si può facilmente intuire che Sam non era certo un uomo capace di passare inosservato... Dotato di enorme inventiva ma, allo stesso tempo, di grande svogliatezza, frequentò, fra alti e bassi, lo Yale College interessandosi di elettrofisica e, soprattutto, di pittura e disegno, tanto che, appena finiti gli studi, cominciò ad insegnare arte in una scuola di New York...

Alternava l'insegnamento alla pratica, tanto che raggiunse un ottimo livello di qualità ma, a causa dell'accoglienza abbastanza fredda che ebbero le sue opere da parte dei concittadini, abbandonò ben presto la pittura... Sicuramente fu un errore, visto che una delle sue opere, quella dal titolo "Una galleria del Museo del Louvre", è stata battuta all'asta, nel 1982, ben tremilioni e duecentomila dollari... e scusate se è poco! Si tratta di un'opera certamente eccezionale, contenente ben 38 piccole riproduzioni di altrettanti capolavori pittorici.

Era, ormai, il 1837... Samuel Morse doveva cercare, ora, una valida alternativa... Costruiva, ormai da alcuni anni, alcuni modelli di macchine che, mediante un solo filo, potevano trasmettere, a lunga distanza, semplici segnali elettrici... L'idea gli era venuta da quando aveva avuto notizia delle proprietà conduttrici del suolo e dell'induzione elettromagnetica, i cui primi esperimenti erano stati eseguiti dal Faraday a partire dal 1830...

Ma i segnali che potevano essere trasmessi erano veramente ridotti all'essenziale... Si poteva, solo, verificare la presenza o meno di un segnale elettrico mediante l'attrazione esercitata su un'ancorina da un campo magnetico indotto... Beh, era veramente poco, anche per quei tempi...

Ma da quel poco, balenò, nella vulcanica mente di Sam, l'idea di quello che sarebbe stata l'invenzione che lo avrebbe reso famoso: modulare quel semplice segnale, in modo che fosse possibile attrarre l'ancorina per periodi di tempo brevi e periodi di tempo lunghi... Se poi, solidale all'ancorina, avesse messo in pennino, debitamente inchiostrato, il gioco era fatto: i segnali elettrici si tramutavano in segni brevi (=punti...) e segni lunghi (=linee...). Rimaneva ora da stabilire, per dirla con un termine moderno, il protocollo, cioè come codificare i caratteri dell'alfabeto, i numeri ed i segni di interpunzione, nei loro corrispondenti in punti e linee.

In questo modo, nacque poco prima del 1840, l'alfabeto Morse, che, con alcuni piccoli cambiamenti e adattamenti, regna, incontrastato, nei sistemi di comunicazione mondiali.

Ma, anche il migliore degli inventori, deve pur guadagnarsi il pane. I primi anni dopo il 1840, videro Morse intento a convincere il congresso degli Stati Uniti che era necessario, per il bene del grande paese che stava nascendo, dotarsi di un moderno sistema di comunicazione. Dopo molte insistenze, nel 1844 cominciano ad arrivare i primi finanziamenti che permettono di realizzare la prima linea telegrafica del mondo: la Baltimora/Washington.

Gli anni che seguirono, purtroppo, videro Morse impegnato a risolvere i vari problemi legali causatigli dagli ex partner che rivendicavano la paternità dell'ideazione. Le grane legali ebbero fine nel 1854 quando gli fu riconosciuto, a pieno titolo, dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, il merito dell'invenzione della telegrafia.

Samuel Morse muore il 2 Aprile del 1872: la sua fama era cresciuta a dismisura, di pari passo con le linee telegrafiche che cominciavano a popolare America ed Europa. Nonostante le invenzioni di telefono, radio e televisione, la sua invenzione rimane il sistema più efficace di comunicazione e, ancora oggi, è regolarmente utilizzata.


Grafica e realizzazione effettuata da IK7XJA
Franco Meraglia - Casarano (Lecce) Italy
Editor usato: 297!Editor HTML by F. Meraglia
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